INDAGINE IARD: DIDATTICA A DISTANZA PROMOSSA A PIENI VOTI 

 

La didattica a distanza promossa a pieni voti dagli insegnanti. È il risultato dell’indagine condotta dal Laboratorio Adolescenza e Istituto di ricerca (IARD), i cui numeri non lasciano spazi a dubbi. Ben il 75% dei docenti intervistati si è dimostrato soddisfatto per il coinvolgimento degli studenti e l’attenzione dimostrata verso le lezioni impartite online, mentre un giudizio positivo circa il livello di apprendimento costatato al termine dei tre mesi di chiusura delle scuole è stato espresso da circa il 60% del campione. Il 62% ha dichiarato di essere riuscito a portare a termine il programma e questo è uno dei dati più significativi, se si pensa che alle difficoltà determinatesi soprattutto nelle prime settimane di emergenza sanitaria. 

Dal campione, che ha visto coinvolti cinquecento insegnanti, è emerso un quadro più positivo tra il personale delle scuole secondarie di secondo grado (scuole superiori) e delle scuole primarie (elementari), mentre qualche difficoltà in più è stata registrata tra gli insegnanti delle secondarie di primo grado (scuole medie), in particolare relativamente alla produzione di elaborati. Complessivamente la didattica a distanza ha garantito lo svolgimento di una percentuale di ore svolte compresa tra il 70% e l’80% per la stragrande maggioranza degli intervistati, la percentuale degli insegnanti che ha lamentato di essere riuscita a svolgere circa il 30% delle ore si attesta appena attorno al 5%. 

La lamentela più ricorrente? Per il 90% degli insegnati è stata quella di aver dovuto dedicarsi alle lezioni e alla preparazione dei compiti per un tempo molto maggiore rispetto all’insegnamento in classe. Sulla stessa percentuale si è attestata la segnalazione di quello che è risultato essere il problema maggiore riscontrato dagli studenti, consistente nella mancanza di contatto con i compagni di classe e gli insegnanti. Una questione non inerente alla didattica a distanza in se stessa insomma, senza la quale, questo il dato generale emerso dall’indagine, studenti insegnanti sarebbero stati ancora più lontani, mentre impensabili sarebbero stati i risultati ottenuti attraverso le lezioni online.   

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