ECCO COME SFRUTTARE AL MASSIMO IL TUO TITOLO
Tra istituti tecnici, professionali e licei sono sempre più numerosi gli istituti secondari di secondo grado che prevedono nell’offerta formativa l’insegnamento della disciplina: diritto ed economia. Queste due materie, che vanno spesso a braccetto, sono fondamentali per la formazione dello studente perché, oltre a fornire delle nozioni importanti di cultura generale nei due ambiti, trattano temi di attualità che muniscono la persona di una cassetta degli attrezzi con la quale muoversi agevolmente nella complessità del mondo reale.
Parallelamente alla maggiore diffusione di questi due insegnamenti c’è anche una costante e crescente richiesta da parte di giovani giuristi, ma anche di avvocati di professione a capire come poter fare per affacciarsi all’universo della scuola.
DAL TITOLO ALLA CLASSE DI CONCORSO
Che può fare, dunque, chi è laureato in giurisprudenza?
La prima cosa, intanto, è capire se si è in possesso di una laurea nuovo o vecchio ordinamento e in che anno si è conseguita la stessa. Le lauree vecchio ordinamento sono quelle la cui immatricolazione è avvenuta entro il 1999, anno in cui con il DM 509/99 si è introdotta la formula del 3+2 (triennale più magistrale). Questo primo passaggio è fondamentale, in quanto dalla nota ministeriale si legge che chi è in possesso di una laurea in giurisprudenza vecchio ordinamento, conseguita entro l’A.A. 2000/2001, ha accesso diretto alla classe di concorso A 46 (ovviamente avendo conseguito i 24 cfu del percorso docenti). Tutti gli altri laureati che dispongono di un vecchio ordinamento, ma con titolo ottenuto dopo il 2001, devono verificare di essere in possesso dei requisiti imposti dalla classe di concorso; in particolare si è ammessi se nel piano di studi sono presenti i corsi annuali (o due semestrali) di:
– economia politica
– politica economica
– economia aziendale
– statistica economica.
Nel caso, invece, in cui si abbia una laurea nuovo ordinamento non fanno più fede le annualità, ma i così detti “settori scientifico disciplinari” (S.S.D.) per la verifica dei requisiti di accesso alla classe. Nello specifico bisogna accertarsi di essere in possesso di almeno 96 crediti nei settori scientifico-disciplinari SECS P, SECS S, IUS, di cui: 12 SECS-P/01, 12 SECS-P/02, 12 SECS-P/07, 12 SECS-S/03, 12 IUS-01, 12 IUS-04, 12 IUS-09, 12 IUS-10.
COSA FARE SE MANCANO I REQUISITI?
Se durante la verifica dei requisiti si scopre di non avere alcuni degli stessi (cosa che accade quasi sempre ai laureati in giurisprudenza) bisogna provvedere ad integrarli.
Vista la grande richiesta che c’è sempre stata e c’è tutt’ora per questa classe di concorso, l’università eCampus si è attrezzata con dei prodotti specifici per andare incontro a questa esigenza di migliaia di studenti.
Il percorso più gettonato e creato ad hoc per colmare le lacune presenti nei piani di studio è il MASTER PER L’INSEGNAMENTO DELLE MATERIE GIURIDICO – ECONOMICHE NEGLI ISTITUTI DI ISTRUZIONE SECONDARIA DI SECONDO GRADO (A46).
Questo master dà la doppia possibilità di integrare i cfu mancanti e, nello stesso tempo, di ottenere un titolo accademico riconosciuto dal M.I.U.R. e che attribuisce, inoltre, 1 punto nelle graduatorie di seconda fascia.
L’alternativa al master per il completamento della classe di concorso è quella di sostenere dei corsi singoli negli SSD mancanti tenendo però presente che non si riceverà alcun tipo di punteggio.
Le opportunità di diventare docente di diritto ed economia sono concrete ed eCampus ti dà una mano per realizzare il tuo sogno!
Luca Ghigi