Forse sarebbe esagerato parlare di autunno caldo della scuola ma ci sono tutte le premesse, a partire dai tanti disagi e problemi vecchi e nuovi emersi all’indomani del ritorno sui banchi, per aspettarsi una stagione di protesta generalizzata. Lo sciopero previsto per il fine settimana si presenta non solo come un banco di prova per i sindacati di base che lo hanno promosso ma un test per verificare lo stato di malcontento tra docenti, studenti e personale ATA, che dovrebbe essere il protagonista della mobilitazione. Ci sembra allora azzeccato il titolo “autunno sindacale della scuola”, con la quale il portale Tuttoscuola ha illustrato la situazione in vista della manifestazione nazionale indetta a Roma per il pomeriggio di sabato.
Sulle rivendicazioni della protesta si è incentrato il sito Tecnica della scuola, che offre una panoramica esaustiva: la proposta attorno alla quale si stanno raccogliendo le adesioni è la richiesta di destinare alla scuola una parte dei fondi del Recovery Fund, ai quali si chiede di aggiungere investimenti strutturali per raggiungere la media europea della percentuale del PIL, pari al 5%. Il settore sul quale intervenire è individuato nell’edilizia scolastica, considerata una vera e propria emergenza. Bersaglio della mobilitazione è quindi il precariato, mentre l’altro capitolo considerato prioritario è la tutela dei lavoratori fragili, anche attraverso il potenziamento degli organici. Rispetto all’emergenza sanitaria la proposta è la promozione della medicina scolastica, attraverso l’attivazione di centri medici in ogni istituto.
Intanto il Governo si tratta di monitorare il bollettino delle segnalazioni relative ai casi di positività al covid o di chiusura delle scuole per mancanza di docenti. Per ora i focolai sono contenuti ma si tratta di dover attendere ancora qualche settimana per vedere se l’aumento dei contagi che si stà registrando a livello nazionale interesserà anche studenti e insegnanti e quali saranno le ripercussioni per il normale svolgimento delle lezioni. La speranza è che nel giro di breve tempo vengano coperte le cattedre scoperte. Gli alunni senza docente sono oltre 150000 e se la situazione non andrà verso una normalizzazione sarà più difficile scongiurare una mobilitazione di protesta sempre più decisa.
Alberto Barrelli