Non sono ancora riaperte le scuole in tutte le Regioni italiane, manca all’appello Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania e Puglia, ma sono state fissate già le prime date degli scioperi. Le prime giornate coincidono proprio con quella che dovrebbe essere la data di inizio dell’anno scolastico in queste Regioni, ovvero il 24 settembre. Due giornate di sciopero, infatti, sono state indette dai sindacati per giovedì 24 e venerdì 25 settembre e coinvolgeranno tutti i protagonisti della scuola e dell’università: dirigenti, docenti, personale Ata, ausiliari, tecnici ed amministrativi, e di Ricerca.
L’annuncio ufficiale è arrivato direttamente dal ministero dell’Istruzione che ha inviato una nota in merito do ve si legge che “le Associazioni sindacali Usb P-I Scuola, Unicobas Scuola e Università, Cobas Scuola Sardegna e Cub scuola Università e Ricerca hanno proclamato le seguenti azioni di sciopero: – Usb P.I. – sciopero nazionale dell’intera giornata del 24 e 25 settembre di tutto il personale Dirigente, Docente, Ata ed Educativo della scuola, a tempo determinato e indeterminato, delle scuole in Italia e all’estero; -Unicobas Scuola e Università – sciopero scuola nazionale dell’intera giornata del 24 e 25 settembre di tutto il personale Docente ed Ata, a tempo determinato e indeterminato, delle Scuole, della Ricerca e delle Università in Italia e all’estero; – Cobas Scuola Sardegna – sciopero scuola nazionale dell’intera giornata del 24 e 25 settembre di tutto il personale Dirigente, Docente, Ata ed Educativo della scuola; – Cub Scuola Università e Ricerca – sciopero nazionale dell’intera giornata del 25 settembre di tutto il personale Dirigente, Docente, Ata ed Educativo della scuola”.
Ma non solo: sfogliando il calendario si può segnare un’altra data per scioperare, sabato 3 ottobre. Questa manifestazione è organizzata da CSLE, Confederazione Sindacati Lavoratori Europei, e vedrà incrociare le braccia il personale docente e ATA scolastico.
Cosa chiedono le associazioni sindacali? Le richieste sono numerose: dal numero di alunni nelle classi, che “non dovrebbe superare i 15”, spiegano i sindacati, fino alla questione professori. Per questo secondo argomento i sindacati sono chiari: sono necessari almeno 240mila insegnanti, e 150mila precari andrebbero stabilizzati con tre anni di servizio ed un concorso accessibile a tutti. Inoltre, serve anche un aumento degli organici della scuola dell’infanzia, la stabilizzazione degli specializzati di sostegno, e infine, la specializzazione per chi ha esperienza pregressa.
Mirna Ventanni