Fonte: Il Manifesto, 25 settembre 2020
Servono test rapidi per le scuole, che siano di facile utilizzo e garantiscano il referto in pochi minuti. Un obiettivo, e una richiesta, che si fortifica soprattutto alla luce dell’aumento dei casi di positività registrato in questi giorni. Aumentano I positivi ufficiali, ma aumenta anche il numero di tamponi effettuati. Serve, però, velocizzare ancora di più la prassi. Per questo all’istituto “Spallanzani” di Roma i ricercatori hanno sperimentato altri test di cui hanno reso noti I risultati. I test salivari molecolari usano all’incirca la stessa metodologia dei tamponi naso-faringei ma su campioni di saliva, più facili da prelevare. Secondo lo “Spallanzani” il metodo funziona, ma si riesce ad esaminare “solo 8 campioni per volta, con tempi di analisi dei campioni di circa un’ora”. Dunque, per i ricercatori “il suo utilizzo è indicato soltanto in casi particolari, come per esempio la conferma urgente di positività riscontrate nel corso di test antigenici”. Questi ultimi non ricercano il virus ma i suoi antigeni, cioè le proteine che presenta all’esterno. Allo Spallanzani ne hanno testati due, entrambi salivari. Uno è accurato, ma richiede il trasporto in laboratorio. L’altro richiede pochi minuti e può essere effettuato ovunque. “Ai primi test effettuati sembrerebbe risultare meno performante rispetto al test molecolare standard”, dicono. Perciò questi test possono essere usati solo in operazioni di screening rapido e richiedono la conferma con il tampone. In conclusione: bisogna ancora aspettare test rapidi e certi.