Numeri importanti per un concorso ritenuto importantissimo dai precari (e dal Ministero). Un concorso atteso da anni e più volte rimandato. Numeri che fanno i conti con un periodo storicamente unico: quello dominato dal Covid. Numeri che letti velocemente possono spaventare. Tutto è calcolato nel minimo dettaglio. Solo un interrogativo riecheggia nell’aria, ma nulla a che a fare con i numeri, piuttosto con la realtà quotidiana: che fine fanno quei candidati che alla data prevista per la prova si troveranno, ahimè, in quarantena? La risposta schietta, ma preoccupante per molti di loro: non si sa. Chi è in quarantena non potrà partecipare alla prova e non sarebbe prevista, al momento, alcuna prova suppletiva. Dunque, cari candidati, evitiamo assembramenti e cerchiamo di evitare il contagio, almeno fino a fine novembre (per stare tranquilli).
Il concorso straordinario è il primo al tempo del Covid e tutto è studiato per cercare di rispettare le norme di sicurezza anti-contagio.
Saranno divisi in gruppi di otto, massimo nove, e siederanno a tre metri di distanza gli uni dagli altri. Distanza di sicurezza anti-Covid sì, ma anche abbastanza lontani per evitare suggerimenti. La prova sarà svolta su di un computer-based. Gli oltre 64mila docenti precari, che sognano il ruolo nella scuola secondaria di Primo e Secondo grado, si recheranno in una delle 7.500 aule allestite ad hoc per le prime prove del concorso straordinario. Aule che interesseranno ben 1,500 scuole e che verranno immediatamente sanificate appena i candidati usciranno, per consentire il prima possibile il rientro in classe degli studenti in piena sicurezza. Prima di sedersi agli aspiranti docenti sarà controllata la temperatura con i termoscanner: chi ha febbre da 37,5 in su o semplice sintomatologia respiratoria non potrà accedere. In attesa che le date ufficiali e precise siano pubblicate nella Gazzetta Ufficale (si aspetta proprio per oggi, martedì 29 settembre, la pubblicazione) iniziano a circolare dei dati prezioni per percepire l’importanza del concorso. Ricapitolando, come una matriosca, 1.500 scuole italiane saranno sede del concorso straordinario, 7.500 le aule allestite per accogliere 8 o 9 degli oltre 64mila aspiranti docenti che sperano in uno dei 32mila posti. Migliaia – e ancora migliaia all’occorrenza – saranno poi i commissari che vigileranno per il corretto svolgimento della prova. Solo un motivo potrebbe far slittare le prove: un lockdown nazionale. Il ministro Azzolina sembra rimanere ferma sulle date che si rincorrono in questi giorni: il 22 ottobre sarebbe prevista la prima prova scritta e subito dopo il termine del concorso straordinario, le cui prove si concluderanno poco prima della metà di novembre (il 9) con scaglionamento per classe di concorso, si potrebbe convocare subito il concorso ordinario.
Mirna Ventanni