Fonte: Italia Oggi – 6 ottobre 2020
Le ragioni del no alla prova scritta, tra difficoltà organizzative e l’esigenza della stabilizzazione
I sindacati scrivono ai parlamentari per chiedere la sospensione delle selezioni del concorso straordinario della scuola. A firmare il documento sono i segretari generali dei sindacati firmatari del contratto di lavoro: Francesco Sinopoli (Flc-Cgil), Maddalena Gissi (Cisl scuola), Pino Turi (Uil scuola), Elvira Serafini (Snals), Rino Di Meglio (Gilda Unams). L’iniziativa è motivata dall’indisponibilità al dialogo dimostrata dalla ministra dell’istruzione Lucia Azzolina. La chiusura verso il confronto ha spinto quindi i sindacati a rivolgersi direttamente ai parlamentari. Il testo richiama l’attenzione sul tema delle prove relative alla procedura concorsuale straordinaria per docenti di scuola secondaria che dovrebbero svolgersi dal 22 ottobre al 16 novembre. Oltre a chiedere la sospensione del concorso viene sollecitata la revisione del sistema di reclutamento dei docenti, attraverso concorsi per titoli da concludersi con una prova orale finale per stabilizzare i precari.
Per i sindacati era necessario avviare adeguate procedure per assumere e stabilizzare i precari ma è ora evidente che il rinvio del concorso anche a causa dell’emergenza coronavirus ha fatto sì che ogni procedura avviata oggi non garantirà alcun effetto sino all’anno scolastico 2021/22.
Le difficoltà a portare a termine i concorsi sono dimostrate dalle selezioni per i direttori dei servizi generali e amministrativi. Nonostante il numero dei candidati sia esiguo a distanza di un anno non si ancora concluso l’iter. Ma lo stesso concorso straordinario per i docenti avviato nel 2018 non è ancora concluso per per alcune classi di concorso. A essere criticata è soprattutto la modalità esclusiva di accesso all’insegnamento che si è dimostrata una decisione inefficace, mentre è evidente la necessità di tenere conto dell’esperienza di lavoro maturata dai docenti precari.
Tenere il concorso ora, oltre a non garantire la copertura delle cattedre espone il personale della scuola a due ordini di rischi: l’aumento dei contagi nelle scuole e l’esclusione dei precari positivi al coronavirus dalle selezioni.
In ultimo viene considerato inopportuno sottrarre dall’insegnamento 66 mila docenti per almeno due giorni. Di fronte a questo quadro Cgil, Cisl, Uil, Snals e Gilda hanno chiesto ai parlamentari di farsi carico della richiesta di sospensione delle prove per tutelare la salute del personale della scuola, sollecitando il Parlamento ad attivarsi per la promozione per via legislativa di un concorso per titoli con prova orale destinata ai precari triennalisti.
Carlo Forte