Fonte: Il Fatto Quotidiano – 12 ottobre 2020
A scuola serve buon senso. In classe si possono tranquillamente prestare astucci, pennarelli, matite, quaderni, libri, fogli. Basta igienizzarsi le mani. Sono le parole postate ieri su Facebook dalla ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina scritte ieri sulla sua pagina Facebook. La ministra ha deciso pronunciarsi in modo chiaro in merito alla questione che in questi ultimi giorni ha visto sacrificato il buon senso dalla messa in scena della sicurezza decisa attuata da alcuni dirigenti scolastici.
In effetti numerose sono state le testimonianze di alunni che non hanno potuto fare nulla poter far nulla perché hanno dimenticato astuccio o quaderni a casa. E che dire della bambina che non ha potuto bere acqua perché un’altra bambina ha bevuto dalla sua borraccia.
La questione è che questo incosciente teatrino del terrore da virus sono gli insegnanti che ubbidiscono a testa bassa ai loro presidi. Il problema è che un professore dovrebbe essere il primo ad essere aggiornato sui rischi ai quali ci si espone. Chi istruisce dev’essere istruito ma in questo momento il docente deve fare uno sforzo in più: leggere i giornali, conoscere le normative del Ministero e del Comitato tecnico scientifico. Questo vale a maggior ragione per i dirigenti scolastici che hanno il compito di assicurare la circolazione di indicazioni precise e puntuali. Il secondo problema è che troppi insegnanti non si oppongono alle direttive a volte scellerate dei dirigenti. Vale allora quello che diceva don Lorenzo Milani: “L’obbedienza non è più una virtù”.
Oggi si tratta di venire fuori dal tunnel della paura e metter in moto il buon senso pensando in primo luogo ai ragazzi. Si tratta di domandarci quale sia il provvedimento migliore per fare stare bene i ragazzi e assicurare la loro salute senza spaventarli. Le prossime settimane ci metteranno a dura prova, con l’aumento dei casi di sospetto Covid e le febbri. I docenti e i dirigenti dovranno usare il buon senso e l’auguro è che a partire dal Ministero giunga un aiuto concreto, eliminando ogni dubbio in merito all’interpretazione delle norme. Quali sono i sintomi simili al Covid nessuno l’ha specificato. È rimasto un dubbio. E noi maestri non siamo medici e tanto meno virologi o immunologi.
Alex Corlazzoli