Fonte: Orizzonte Scuola – 12 ottobre 2020
Dopo il flop delle immissioni in ruolo da GM2016, GM2018 e GAE effettuate con procedura telematica che hanno visto un totale di 18.154 assunzioni su 84.808 totali previste e annunciate dal Ministero dell’Istruzione e autorizzate dal MEF si aggiunge, ora, il problema supplenze da GPS. La scelta di rendere immediatamente definitive le GPS senza passare per la fase transitoria delle GPS provvisorie che consentivano la correzione delle anomalie mediante la procedura dei “reclami” da parte dei diretti interessati ha generato dei problemi di gestione per tutti gli operatori coinvolti. Infatti, come noto, una volta che le graduatorie – comunque denominate – sono definitive l’unico metodo di correzione è quello giurisdizionale al TAR e, successivamente al Consiglio di Stato, con tutte le conseguenze da ciò derivanti. Una di queste è, certamente, quella del problema di assegnazione delle supplenze che sono state obbligatoriamente ritardate sui tempi previsti, anche per la mancanza di risposte alle domande degli aspiranti da parte degli UST. Il caso estremo è quello denunciato dal Governatore dell’Emilia-Romagna dove per i 15.000 posti si sono avute 90.000 “rinunce”. In alcune regioni, poi, è stato deliberato il rinvio dell’inizio ufficiale dell’anno scolastico che ha avuto come conseguenza il ritardo nelle nomine da parte degli UST territoriali almeno per una parte degli istituti. Tutto ciò ha generato problemi di organizzazione delle scuole da parte dei Dirigenti che si sono visti costretti, loro malgrado, ad organizzare orari di lezione ridotti a tre o quattro ore massimo al giorno per una forte carenza nel corpo docente (anche del 30% – 40%) fin dall’inizio delle lezioni. Molti UST stanno procedendo in questi giorni a un secondo giro di convocazioni per aspiranti in GPS di seconda fascia in presenza, almeno in alcuni casi, in quanto gli aspiranti in GPS di prima fascia e molti di quelli in seconda convocati nel primo “turno” non hanno accettato la proposta di assunzione per i motivi più disparati, non ultimo il problema del virus e la lontananza da casa che impone sacrifici supplementari che non tutti possono permettersi.
Redazione