Fonte: Il Sole 24 Ore – 14 ottobre 2020
Inoltre, più del 60% degli insegnanti incontra «difficoltà significative» con le attrezzature a disposizione, elemento che spesso va a sommarsi a forti problematiche relative alla gestione degli spazi entro cui sono chiamati a operare.
8 insegnanti su 10 (83,3%) per la didattica a distanza utilizzano un proprio dispositivo e oltre il 60% degli insegnanti riscontra «difficoltà significative» con gli strumenti a disposizione, elemento che spesso va ad aggiungersi ai problemi legati agli spazi in cui sono chiamati a operare. È quanto emerge da uno studio della Flc-Cgil sulla didattica a distanza, illustrato nei giorni scorsi con una conferenza stampa telematica. Lo studio è stato diffuso mentre torna al centro del dibattito la proposta di passare alla didattica a distanza per le scuole superiori per evitare l’affollamento sui mezzi di trasporto. Una proposta avanzata dai governatori delle Regioni ma bloccata dalla ministra Lucia Azzolina e dal premier Giuseppe Conte.
Il 76,6% degli insegnanti ritiene insostituibile la didattica in presenza e considerano la didattica a distanza una soluzione temporanea. A confermare il giudizio sulla insostituibilità della didattica in presenza c’è una quota importante di insegnanti (30,4%) che hanno dichiarato che la didattica a distanza non permette di raggiungere tutti gli studenti. La situazione risulta peggiore nel Mezzogiorno, dove soltanto il 24,2% degli insegnanti ha dichiarato che riesce ad assicurare la didattica a tutti gli studenti. Gli ostacoli maggiori sono riscontrati nelle scuole dell’infanzia, ma problemi sono registrati anche dai docenti delle scuole secondarie di primo grado e degli istituti tecnici e professionali Secondo il rapporto Flc-Cgil le difficoltà sono dovute all’inadeguatezza dei dispositivi da parte delle famiglie degli studenti, e a carenze organizzative.
La didattica a distanza dovrebbe deve essere considerata come una extrema ratio, non è la soluzione ai problemi organizzativi che sono fuori dalle scuole»: lo ha detto il segretario generale della Flc-Cgil, Francesco Sinopoli, nel corso della presentazione dello studio. «A questo punto – ha sottolineato – è necessario aprire un confronto per la sua regolazione contrattuale».