Dirigenti scolastici sull’orlo di una crisi di nervi per la gestione degli ingressi scaglionati. Non sono passate quarantotto ore dall’approvazione del nuovo decreto con le misure anti-contagio e già le nuove disposizione hanno messo a dura prova i poveri dirigenti alle prese con la gestione degli ingressi. Si fa presto a dire ingressi, perché, per la verità, uno dei problemi è come riuscire a far arrivare gli studenti nei diversi orari, dal momento che in tante regioni del paese manca il più: l’autobus. Questa sta diventando l’emergenza (del momento, perché poi ci sono sempre tutte le altre) con la quale ci si trova a fare i conti. E infatti puntuale è scattato anche lo sciopero degli studenti, contro il sovraffollamento sui pochi mezzi di trasporto predisposti per garantire le nuove corse. A guidare la protesta dei dirigenti scolastici sono i colleghi delle scuole di Genova, che di fronte all’impossibilità di gestire la situazione hanno deciso di chiedere un incontro con il direttore dell’ufficio scolastico regionale. «Noi abbiamo 650 studenti divisi tra le 8 e le 8.50: se devo far slittare tutti alle 9 si vanifica la buona riuscita degli accessi. Sono amareggiato e deluso…» ha spiegato Gianfranco Spaccini, preside del liceo King. Come dargli torto? A bocciare il provvedimento sono anche i presidi ma già quando sono iniziate ad alzarsi anche le loro voci è arrivato il dietrofront del governo: le novità d’ingresso valgono solo per i casi critici. A quanto sembra i dirigenti scolastici possono tirare un sospiro di sollievo ma ci voleva tanto a chiarire la cosa subito?
Alberto Barelli