Un nuovo Dpcm, il terzo nel mese di ottobre. In queste ore si stanno susseguendo delle indiscrezioni a mezzo stampa che preannunciano un nuovo e “più consistente” intervento del Governo sul fronteggiare la crescente emergenza Covid. Sempre secondo le indescrezioni il nuovo Dpcm, come già accaduto, verrebbe reso noto domenica sera. Già: di domenica, ed in orario tardo serale. Numerosi gli argomenti che proporrebbe, tra questi, oltre l’argomento “scuola e trasporti”, prevederebbe anche modifiche agli spostamenti tra Regioni. Infatti, sempre secondo le indiscrezioni che stanno uscendo sui maggiori informatori nazionali, il Governo starebbe ragionando sullo stop agli spostamenti tra Regioni, giustificati e dunque concessi solo per motivi di lavoro e salute, o comunque a fronte di comprovate necessità: proprio come in primavera durante il lockdown.
Chi ha colto queste informazioni come un’ulteriore sfida, sono i docenti precari che si stanno organizzando per spostarsi e partecipare al concorso straordinario che, come noto, vedrà l’avvio delle prove domani giovedì 22 ottobre. Certo, uno spostamento per partecipare al concorso dovrebbe rientrare tra le “giuste cause” di uno spostamento fuori Regione e ricordiamo che molti docenti precari tentano la sorte – oltre al rischio contagio – spostandosi per centinaia, e a volte cantinaia e centanai – di chilometri. Un lungo viaggio soprattutto per molti concorrenti che dal Sud e dalle Isole hanno fatto domanda di partecipazione nelle Regioni del Centro-Nord. Quello che più infastidisce è la tempistica con cui il Governo renderebbe pubblico il nuovo Dpcm, ma che non sorprende avendolo già fatto in altre occasioni. Di domenica, in tarda serata. “Non posso sapere di domenica, con il favore delle tenebre, se posso o meno spostarmi per il concorso”: gridano i docenti precari che, in vista di questo concorso si sono già organizzati prenotando alberghi che, in alcuni casi non riuscirebbero a disdire in tempo. Non sono solo quei precari che
devono sostenere la prova del concorso a ridosso dell’entrata in vigore di un nuovo Dpcm, ma a preoccuparsi sono anche gli altri che, vista la situazione generale con il continuo innalzarsi di casi di positività al virus e sempre maggiori ristrinzioni, potrebbero mettersi in viaggio in pieno lockdown.
Forti preoccupazioni, però, arrivano anche dal mondo della scuola. Se l’ultimo Dpcm del 18 ottobre ha stabilito l’inizio delle lezioni nelle scuole superiori non prima delle 9, con la possibilità di turni al mattino e al pomeriggio, per alleggerire il carico sui mezzi di trasporto nelle ore di punta, sembra che con il nuovo decreto stiano prendendo in considerazione di far slittare l’ingresso alle 10 se non alle 11. Già lunedì scorso, con la resa nota del Dpcm alle 21.30 della domenica, le scuole avevano correrso contro il tempo per organizzarsi, cercando di sfruttare i social network per comunicazioni veloci e prendendo decisioni in tarda serata per organizzare al meglio la situazione, una nuova comunicazione a “tempi ristretti” preoccupa. Non solo. C’è da organizzare la didattica, in presenza e a distanza. Molti insegnanti hanno un calendario diviso tra più classi e rischiano di incastrarsi con ore sovrapposte. Organizzare tutto di notte e di corsa sicuramente non aiuta.
Ergo: ok a modifiche e nuovi Dpcm, magari però che lascino respiro per l’organizzazione di tutti e che non siano resi noti di notte, e di domenica.
Mirna Ventanni