Fonte: Orizzonte Scuola – 2 novembre 2020
Le sue radici storico-culturali traggono linfa dall’antichità classica (Socrate, Platone e Aristotele, ad esempio), e si alimenta dalla linea di pensiero che attraversa i secoli fino al mondo moderno (Rousseau, Montaigne) e alla contemporaneità (Rudolf Steiner, Maria Montessori, John Holt, Ivan Illic, Arno Stern, l’esperienza della “scuola attiva” ecc.). Sul piano cognitivo, affettivo e relazionale, l’istruzione parentale si pone in linea con le recenti scoperte delle neuroscienze. Essa trae profitto inoltre dalle innumerevoli opportunità che i nuovi mezzi e le nuove tecnologie offrono per accedere alle fonti della conoscenza tipiche del mondo contemporaneo. Con l’istruzione parentale/familiare (homeschooling), si rende infatti potenzialmente disponibile una vasta gamma di strumenti educativi e per l’apprendimento. In termini amministrativi, è una modalità attraverso la quale i genitori ottemperano al loro diritto e dovere di istruire ed educare i figli. La legge (art.30 della Costituzione) accompagna al dovere di istruire la prole, il diritto di optare per l’una delle due modalità: la scolarizzazione o l’istruzione parentale. L’ordinamento internazionale e quello statale, assumendo la natura dei rapporti generazionali e le dinamiche naturali del loro sviluppo, hanno introdotto un principio fondamentale: la scelta educativa e di apprendimento dei giovani è in capo ai genitori.
Redazione