Il Messaggero – 19 novembre 2020
Le scuole superiori restano aperte per accogliere in presenza gli studenti che non possono fare altrimenti. Eì il caso dei figli dei medici e dei ragazzi disabili, per i quali la classe può restare aperta. Se le lezioni online si stanno dimostrando utili per fronteggiare l’emergenza, è anche vero che stanno mostrando tutti i loro limiti, a cominciare dalle attività che possono essere solo svolte in presenza, come quelle di sostegno ai ragazzi con disabilità. PRIMA ONDATA Nella prima ondata troppi studenti sono rimasti senza supporto ma oggi non è accettabile che uno studente in difficoltà resti solo davanti ad uno schermo. E così le norme cambiano. Dopo il Dpcm del 3 novembre il ministero dell’istruzione ha emanato una nota operativa con le indicazioni per garantire a tutti il diritto allo studio. Per i casi di disabilità soprattutto nelle scuole medie è previsto che possono frequentare la lezione in presenza. Il dirigente scolastico può organizzare dei turni per far frequentare le lezioni in presenza al ragazzo con disabilità, insieme ad un gruppo di compagni: «Un gruppo di allievi della classe di riferimento si legge nella nota che potrà variare nella composizione o rimanere immutato, in modo che sia costantemente assicurata quella relazione interpersonale fondamentale per lo sviluppo di un’inclusione effettiva e proficua, nell’interesse degli studenti». E’ possibile recarsi a scuola ai figli del personale sanitario come medici, infermieri e assistenti, facendo espressa richiesta al preside che potrà attivarsi in collaborazione con gli altri docenti. Si possono svolgere in presenza i percorsi che prevedono esercitazioni pratiche e di laboratorio, purché formalmente contemplate dai vigenti ordinamenti e nel rigoroso rispetto dei protocolli di sicurezza. E’ contemplata anche la possibilità di portare avanti anche i percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento, vale a dire la ex alternanza scuola lavoro, sempre nel rispetto delle misure di sicurezza dal distanziamento all’utilizzo delle mascherine.
Redazione