Corriere della Sera – 19 novembre 2020
Il Governo è al lavoro per garantire un ritorno in classe graduale e programmato in base al colore della Regione. Lo ha annunciato la ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina intervenendo a Cartabianca. Che ha spiegato: “dobbiamo essere preparati, ci vogliono tamponi e un piano trasporti”. L’ipotesi che tornino le prime e le quinte. Maturità? «Decideremo nei prossimi mesi» Sì, ma quando si tornerà?, si chiedono le famiglie e gli studenti delle superiori. «Le prossime settimane saranno decisive», spiega la ministra. Il fatto è che al ministero cominciano a considerare che la data del 4 dicembre, quando scadono le misure del Dpcm approvato il 3 novembre, sia troppo ravvicinata perché sempre la ministra spiega che per poter riaprire «bisogna che tutto sia ben programmato». Due sono le condizioni: la disponibilità di tamponi rapidi per le scuole e «un nuovo piano dei trasporti che consenta ai presidi di organizzare ulteriori scaglionamenti degli ingressi dove serve».
Il calendario
Oltre che la situazione sanitaria ancora incerta, il problema è che il 4 dicembre è venerdì e subito dopo c’è il ponte dell’Immacolata: riaprire il 9 dicembre, mercoledì per richiudere il 22 (martedì) per Natale, significherebbe portare i ragazzi a scuola per dieci giorni. Azzolina parla addirittura di un ritorno graduale: «Noi da parte nostra dobbiamo programmare e preparare secondo una linea prudenziale. Ma il governo ha interesse a che i ragazzi tornino in classe, lo faremo in modo graduale».
Ritorno per classe
La soluzione potrebbe essere quella del ritorno graduale, e cioè piccoli gruppi o solo le classi iniziali e finali, che avranno a giugno la maturità. Azzolina ha voluto tranquillizzare i maturandi, garantendo che saranno consultati gli studenti sulle decisioni da applicare. Per la prima volta la ministra apre anche all’ipotesi che si possa tornare in modo differenziato da regione a regione a seconda del «colore» sanitario.
Abstract articolo di Gianna Fregonara