Fonte: la Repubblica – 27 novembre 2020
“Le scuole vanno riaperte quando ci sono le condizioni per riaprirle. Vediamo a che punto stanno, il 9 dicembre, i contagi”: così la Ministra Paola De Micheli risponde alla prima domanda ‘obbligata’ sulla possibilità di riaprire le scuole superiori e le seconde e terze medie dal 9 dicembre. Le scuole sono state chiuse il 4 novembre per il covid in aumento. Lei è al vertice del ministero dei Trasporti: dall’avvio dell’anno scolastico, e fino alla fine di ottobre, treni, metro e bus erano stipati e pericolosi. Studenti e pendolari insieme. “Nessuno mi ha portato uno studio che dimostri che i trasporti sono la principale ragione della crescita della curva. Ho sentito troppi scienziati parlare a braccio, in questo periodo. Poiché la politica, però, non si muove solo per scienza esatta, ma anche per rassicurare i cittadini, vi dico che le Regioni hanno messo a disposizione quasi diecimila bus aggiuntivi in tutto il Paese con le risorse assegnate dal Governo. Sono pronti a scendere in strada, alcune città hanno già codificato le corse in più da fare”. Di che tipo di pullman parliamo? “Privati, a noleggio. Da sette e nove metri. Dodici per l’extraurbano. Abbiamo a bilancio 500 milioni di euro, duecento sono per il 2021”. (…) Oggi c’è, ma prevede, al massimo, ingressi sfalsati dalle 8 alle 9. “Largamente insufficienti. Tra le 7 e le 9 di ogni mattina la metropolitana e gli autobus sono pieni, per poi viaggiare semivuoti dopo le 9,15. Dobbiamo spalmare l’entrata e l’uscita degli studenti sulle prime dodici ore della giornata, dalle 8 alle 20”. Significa che alcune classi potranno fare ingresso alle undici, a mezzogiorno? Per lasciare la scuola all’ora di cena? “Lo dicono le aziende di trasporto. È inutile inviare cinque bus ogni cinque minuti tra le 7 e le 7,25 se l’orario di ingresso per tutti è quello delle 8. Gli studenti si ammassano sulle ultime due corse, le 7,20 e le 7,25. Per arrivare a scuola dieci minuti prima della campanella, non mezz’ora prima”. Distanziare gli ingressi nell’arco della giornata e allungare il servizio anche nel weekend? “Certo, siamo in emergenza e credo sia necessario fare lezioni in presenza anche il sabato”. Bisogna abbattere anche il tabù della domenica? “Sono decisioni che vanno condivise con tutto il governo, ma, dicevamo, siamo in emergenza e bisogna far cadere ogni tabù. Ce lo chiedono diverse Regioni. Anche gli orari delle attività produttive dovranno essere cambiati, cadenzati”. (…) Entro il 9 dicembre, tredici giorni a disposizione quindi, si può fare un piano ingressi e mettere su strada i bus agli orari giusti? “Sì, si può fare”. Ma quel lavoro sulla diffusione del contagio sui mezzi pubblici perché non lo avviate? “L’ho chiesto al ministro Speranza”. È pentita di aver autorizzato le Regioni a riportare la capienza su bus e treni all’80 per cento? “Le Regioni volevano il cento per cento, il governo ha fatto opera di mediazione e abbiamo portato il limite a ottanta. Ora è di nuovo al 50 e ci deve restare”.
Abstract articolo di Corrado Zunino