Fonte: Il Sole 24 Ore – 30 novembre 2020
Per assicurare il tempo pieno a scuola occorrerebbero 50mila docenti ed oltre mille collaboratori scolastici. Il tempo pieno infatti può essere da 24 – 30 – 40 ore (su cinque giorni settimanali), ma i problemi sono molteplici: a partire dai docenti in numero insufficiente per finire alle strutture scolastiche da adeguare. E a rischio sono soprattutto le scuole primarie. Per questo il governo sulla deve tener conto dei numeri relativi alle previsioni di spesa: occorrerebbero 2,8 miliardi di euro l’anno e 50 mila nuovi posti di lavoro nel complesso. A questi si aggiunge un miliardo di euro di solo investimento iniziale per i locali di mensa e laboratori. A fare il quadro è la rivista specializzata Tuttoscuola, che evidenzia come quello del tempo pieno è stata una marcia continua, ma lenta, con un incremento che è stato mediamente di un punto percentuale all’anno. Italia a due velocità anche in questo caso a voler considerare che nel 2008-09 le regioni del Sud registravano il 9,8% di classi organizzate a tempo pieno e che nel 2019-20 la percentuale è stata del 20%. Tutto ciò mentre gli alunni che scelgono il tempo pieno sono in aumento. Stando ai dati 2019/20 del ministero dell’Istruzione, frequentano il tempo pieno nella scuola primaria 923.196 alunni, il 37,8% dei 2.443.889 iscritti. Il problema principale è costituito dal personale docente in sofferenza. Per assicurare il tempo pieno in tutte le attuali 128.148 classi occorrerebbe che, oltre alle 46.403 (36,2%) già funzionanti a tempo pieno, anche le restanti 81.745 venissero riorganizzate “full time”. Per questo obiettivo il personale docente andrebbe incrementato di 49.015 unità, assicurate al 50% dalle graduatorie di merito dei concorsi e per l’altra metà dalle graduatorie ad esaurimento. Il costo annuale sarebbe quasi di un miliardo e 531 milioni. Si tratta di incrementare anche il numero dei collaboratori scolastici. Tuttoscuola ha calcolato che si tratta di 1.213 unità, con un costo annuale ulteriore di quasi 29 milioni di euro. Una lista lunga quella delle difficoltà da superare che si chiude, a carico dei Comuni, con l’approntamento di strutture e locali. E sì perchè per il tempo pieno occorre poter predisporre il servizio di mensa a scuola e, ad oggi, soltanto il 31,5% delle scuole primarie è dotato di appositi locali.
Abstract articolo di Annarita D’Ambrosio