Fonte: il manifesto 2 dicembre 2020
Riaprire le scuole superiori dieci giorni prima di Natale nelle regioni dove la curva dei contagi lo rende possibile con l’obiettivo di dare un «bel segnale per i ragazzi». Ieri il presidente del Consiglio Conte avrebbe valutato questa possibilità nel corso delle riunione di maggioranza alla quale erano presenti anche il ministro alla salute Roberto Speranza e quello dei rapporti con il parlamento D’Incà. Conte avrebbe chiesto di esprimersi su questa ipotesi ai capi delegazione. L’idea sarebbe di richiudere tutto per riaprire dopo l’Epifania: giovedì 7 gennaio 2021 oppure lunedì 11 gennaio. La prospettiva ha creato molti dubbi mentre è stata ben valutata invece dai renziani di Italia Viva che hanno chiesto un piano sui trasporti. Conte ha precisato che si tratterebbe di sottoporre il provvedimento al comitato tecnico scientifico, il cui presidente Agostino Miozzo è notoriamente a favore di un ritorno a scuola, ma a condizione che siano garantiti i trasporti, la medicina territoriale, lo scaglionamento degli orari e tutti gli accorgimenti che non sono stati adottati negli ultimi nove mesi. Nella riunione è stato espresso l’orientamento di fare gestire ai prefetti il coordinamento tra livelli istituzionali, le autonomie scolastiche, le Asl e i trasporti per riaprire le scuole Si è parlato di istituire «tavoli» per studiare soluzioni differenziate da zona a zona su orari di ingresso e presenze in classe. (…) Mentre in Italia si accavallano le ipotesi in un marasma crescente oggi la Commissione Ue illustrerà le linee guida anti-Covid dove chiederà l’allungamento delle vacanze di Natale a scuola per evitare la terza ondata. Una prospettiva che potrebbe anche significare un prolungamento della Dad anche dopo le feste.
Abstract articolo di Roberto Ciccarelli