Rischia di essere amaro il Natale per centinaia di precari della scuola. Sotto l’albero in molti troveranno infatti niente di meno che una lettera di licenziamento. Il motivo è da ricercarsi negli errori di punteggio comunicati in graduatoria. Si è conclusa la fase di verifica e il regolamento parla chiaro: in caso di erronee comunicazioni gli istituti scolastici devono procedere alla risoluzione del contratto. E qui un inciso è d’obbligo. Niente da dire sulla questione dei controlli, ammettiamo pure che il licenziamento sia una procedura inevitabile ma, perdinci, si deve essere senza cuore per comunicare la triste notizia proprio alla vigilia del Natale. Vero è che di motivi per sbimbocciare e stare in allegria questo disgraziato anno ce ne regala ben pochi. Ma non si poteva aspettare a inviare le letterine una sola settimana? Evidentemente non si è avuta questa accortezza e la macchina burocratica ha dato ancora una brutta prova di sé. E così un anno che già di per sé non è stato certo dei migliori per nessuno, si sta concludendo nel peggiore dei modi per chi pensava di vedere almeno sistemata la propria situazione lavorativa. La vicenda ha un ulteriore lato che lascia veramente l’amaro in bocca. Solitamente la procedura contempla la possibilità di correggere gli errori e integrare le domande. Un passo che potremmo definire oltre che normale doveroso, considerato che non si tratta di una procedura semplicissima. La realtà è invece che quello che viene definito soccorso amministrativo non è stato messo in campo e tanto meno è stato predisposto un controllo preventivo da parte degli uffici scolastici. Oltre che mettere in croce i precari licenziati ne deriveranno seri problemi per le scuole, aggiungendosi i licenziamenti alla questione delle classi vacanti. Poveri precari, che non possono nemmeno chiedere il regalo a Babbo Natale.
Alberto Barelli