Fonte: Orizzontescuola.it – 4 gennaio 2021
Abstract articolo di Redazione
Il premier Giuseppe Conte tira dritto: la scuola riaprirà il 7 gennaio, con la presenza al 50% degli studenti delle superiori. Sebbene molto lavoro sia stato fatto, dai tavoli con i prefetti alle riunioni con le Regioni, concertazione con i sindacati, il fronte degli scettici cresce, anche all’interno della stessa maggioranza. Il problema della riapertura delle scuole è stato al centro dell’incontro tra governo e presidenti di Regione per lo studio di un provvedimento ponte tra il 7 e il 15 gennaio. Tra le ipotesi al vaglio, dato l’andamento dei numeri della pandemia, ci sarebbe la possibilità per le regioni che il 7 gennaio avranno il colore giallo di riaprire le loro scuole superiori in presenza al 50 per cento. Le regioni in arancione, no. Le Regioni che resterebbero fuori, sarebbero: Veneto, il Friuli Venezia Giulia, la Liguria, l’Emilia Romagna, le Marche e la Calabria. A queste si aggiungono anche Campania e Puglia che hanno già intenzione di posticipare l’apertura emanando un proprio calendario regionale. Mentre l’Emilia Romagna, sebbene regione a rischio, si dice pronta a far ripartire gli studenti in presenza già dal 7. Ci sarebbe, invece, condivisione sulla proposta di rivedere al ribasso le soglie di Rt per entrare nella fascia arancione e rossa, ma non sulle proposte del ministro della Salute, Roberto Speranza, relative alle restrizioni nei weekend. Tra le argomentazioni sollevate dalle regioni contrarie alla riapertura delle scuole, il fatto che non sarebbe razionale riaprirle il prossimo 7 ed 8 gennaio per poi rischiare di richiuderle nelle molte regioni che tra venerdì e sabato potrebbero essere dichiarate arancioni, se non rosse.