Sul tavolo recuperi formativi per 300 milioni

Fonte: Il Sole 24 Ore – 25 gennaio 2021

Oltre 300 milioni saranno stanziati per recuperare i gap formativi dovuti alla troppa didattica a distanza. Un eccesso segnalato di recente anche da un paper di Bankitalia. E’ stata Lucia Azzolina a parlare della necessità di un «piano» per i «ristori formativi» a favore degli studenti costretti, dal 5 marzo 2020, a una “scuola a singhiozzo” per via del virus; considerato anche il sostanziale flop dei corsi di recupero dello scorso settembre. La situazione risulta delicata in tutta Europa: varie ricerche internazionali realizzate in Usa, Olanda e Francia, hanno evidenziato gap formativi stimati in un range dal 35 al 50% in matematica e nella propria lingua rispetto agli studenti degli anni prima allo stesso punto del programma, con variazioni in base al grado di scuola, risultando peggiore al primo ciclo, un po’ migliore alle superiori. In Olanda, ad esempio, in otto settimane di lockdown si è perso circa il 20% del progresso previsto per l’anno scolastico. Se in Italia le cose fossero andate in modo analogo (e non ci sono motivi per non pensarlo) gli esperti stimerebbero una perdita di apprendimenti superiore al 30% (il nostro Paese ha avuto più settimane di lockdown). E senza dimenticare l’abbandono scolastico e i disagi psicologici che stanno aumentando tra le fasce giovanili a causa del deficit di contatto fisico e socialità. Proprio per non rischiare di “perdere” una generazione di studenti, Lucia Azzolina sta premendo per far entrare questo capitolo nel decreto Ristori, con uno stanziamento di 300 milioni. La fetta principale dei fondi andrà ai corsi di recupero. Per gli istituti del primo ciclo (quelli più in difficoltà) le nuove risorse serviranno a mettere in campo «attività didattiche compensative», con particolare attenzione agli alunni delle realtà più colpite dal Covid-19, e quindi che hanno fatto “abuso” di Dad. Il progetto è quello di realizzare «corsi di consolidamento e recupero degli apprendimenti in presenza», da tenersi in orario extracurriculare, in primo luogo sulle competenze di base. Per quanto riguarda invece le scuole superiori, si punta a mettere in campo «iniziative di integrazione, recupero e sostegno degli apprendimenti», secondo quanto previsto dalle disposizioni vigenti in materia di attività di recupero; e a realizzare «iniziative dirette al contrasto della dispersione scolastica generata», che proprio nel secondo ciclo di istruzione, e aggravata dal coronavirus, sta aumentando con preoccupazione. Con i restanti fondi del pacchetto Istruzione (si parla di 68 milioni ma la cifra potrebbe cambiare) si punterà a realizzare una corsia preferenziale per i tamponi rapidi e contact tracing, e a potenziare le attività di inclusione e di supporto e assistenza psicologica ai ragazzi. Gli oltre 300 milioni destinati a confluire nel prossimo Dl si sommano ai primissimi 5 milioni inseriti nel precedente decreto Ristori, convertito in legge prima di Natale. Risorse, fanno sapere sempre dall’Istruzione, che coinvolgeranno 1.500 istituti che potranno così avviare tre moduli da 25 ore con cui rafforzare italiano, matematica, inglese.

Abstract articolo di Eugenio Bruno e Claudio Tucci

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