Questo mese si concluderanno le prove del concorso straordinario per il ruolo. Questo è certo. Si è iniziato poi a vociferare delle date di indizione del concorso ordinario per l’infanzia e la primaria e per la scuola secondaria di II grado. L’incertezza in questo caso è invece totale ma è già una buona cosa che si incominci a parlarne. Insomma, sembra essere a una (nuova) svolta la vicenda del concorso più problematico, sfortunato e foriero di polemiche della storia della scuola italiana. Sarà la volta buona? Il dubbio è lecito ma è doveroso augurarlo ai poveri aspiranti insegnanti, per i quali mai il sogno di insegnare è stato così sospirato e tribolato. La condizione per lo svolgimento regolare delle prove del concorso ordinario è la fine dell’emergenza sanitaria. Come noto, tutto era stato sospeso per l’alto numero dei contagi. Le date prospettate, ipotizzando la primavera ma anche la tarda estate, dovrebbero far ben sperare. Se a questa data la vaccinazione di massa non dovesse aver garantito la flessione drastica dei contagi, allora quello del concorso, con tutto il rispetto dei candidati, sarebbe forse uno dei problemi minori. I sindacati hanno iniziato comunque a mettere le mani avanti, chiedendo misure straordinarie per garantire che le prove si possano tenere nella massima sicurezza. Intanto il nuovo governo dovrà fare i conti con l’indizione della prova suppletiva per coloro che a causa del covid non hanno partecipato alle prove tenutesi nei mesi passati. In tale favore si è espresso infatti il Tar del Lazio. Che il problema non si ripeta con il prossimo concorso. Ma, pandemia a parte, la ridda di notizie che si stanno accavallando attorno all’aggiornamento delle graduatorie del personale Ata ce lo sta insegnando, sappiamo come non ci sono limiti alle prodezze della burocrazia italiana.
Alberto Barelli