Neppure un mese fa era scontro nella maggioranza rispetto alle modalità dell’esame di maturità 2021: la ministra Azzolina proponeva di ripetere la prova solo orale come l’anno scorso con possibilità però di bocciatura e le prove invalsi non avrebbero fatto parte della prova.
Con il cambio del governo potrebbe esserci dunque anche un cambio nello svolgimento dell’Esame di Stato di secondo grado? L’intento dell’esecutivo Draghi sarebbe questo: svolgere almeno una prova scritta, confermare i Pcto, e recuperare le prove Invalsi cancellate a causa della pandemia lo scorso anno. Ora il panorama è ancora più incerto e le voci sono molte sull’argomento. “In questo momento di grande incertezza, politica e sociale, c’è chi continua a pensare che il ritorno alla normalità sia riprendere le prove Invalsi in presenza e confermare i percorsi alternanza scuola-lavoro, avvenuti in maniera ovviamente precaria, come tassello degli esami di Stato“, commenta la Flc Cgil.
Secondo la presidente Invalsi Anna Maria Ajello si potrebbero svolgere le prove invalsi in sicurezza anche in presenza mentre Flc Cgil controbatte che è un rischio che in questa situazione pandemica ancora complessa non possiamo permetterci.
Il parere di Roberto Ricci, responsabile Area Prove Invalsi, e di Antonio Giannelli, presidente dell’Anp, è invece che le prove invalsi siano una “ fotografia “ importante delle competenze acquisite: “servono a fare una diagnostica del mondo della scuola puntando su quelle che chiamiamo competenze (il saper fare, la lettura e comprensione del testo, problem solving)”.
La Cisl si esprime affermando che le prove invalsi debbano rimanere fuori dall’esame perché in questo momento si configurerebbero solo come un’ulteriore difficoltà per i ragazzi.
Sindacati Uil e Snals d’accordo su mantenere come l’anno scorso solo una prova orale.
E’ stato ipotizzato inoltre dal nuovo governo di allungare il calendario scolastico al fine di permettere il recupero delle lezioni perse, specie per quanti hanno dovuto svolgere prettamente didattica online ma il rischio sarebbe quello di dover rimandare eccessivamente gli esami di maturità creando non pochi problemi a quanti avessero intenzione di fare corsi all’estero e prepararsi per i test d’ingresso all’Università. Si attendono nuovi svolgimenti.
Ilaria Montenegri
Fonti: orizzontescuola.it, corriere.it, ilvaloreitaliano.it