Fonte: La Stampa – 25 febbraio 2021
Il primo settembre a scuola con tutto il personale in servizio. Questo l’obiettivo del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi, che ha comunicato al Mef che si deve puntare a evitare tagli all’organico anche di fronte a un calo degli iscritti per motivi demografici. Di questo e di molto altro si è parlato ieri nel primo incontro tra il ministro e i sindacati, conclusosi con commenti positivi per la ripresa di un dialogo in precedenza interrotto. Uno dei problemi da risolvere resta il precariato: il ministro ha ammesso che ammonta a 213mila insegnanti. Per Pino Turi, segretario generale della Uil scuola, una delle soluzioni è superare il sistema dei concorsi che «ha mostrato tutti i suoi limiti nella scuola». Servono, invece, «soluzioni alternative». Anche per la Cgil è il principale nodo da sciogliere per assicurare un rientro a settembre con classi finalmente meno affollate e quindi in grado di affrontare meglio un autunno che non si annuncia del tutto libero dalla pandemia. «Al primo settembre ci saranno 220mila cattedre vacanti – spiega Francesco Sinopoli, segretario generale della Flc-Cgil – La scuola non può permettersi un numero così alto di posti da coprire, servono procedure semplificate per mettere in cattedra da subito i precari con almeno tre anni di servizio e serve il consolidamento, almeno sul prossimo anno scolastico, dell’organico Covid dove è stato attivato». L’obiettivo, spiega Maddalena Gissi, segretaria generale della Cisl scuola, è di arrivare a 20 alunni per classe. Rino Di Meglio, coordinatore nazionale della Gilda degli insegnanti ha insistito sulla necessità «inderogabile» di intervenire sull’edilizia scolastica e sulla riduzione del numero di alunni per classe, per superare le classi pollaio. Il ministro ha poi avviato contatti con il ministro della pubblica amministrazione Brunetta per il rinnovo del contratto e ha assicurato che non ci saranno prolungamenti del calendario scolastico alla fine di giugno, solo recuperi laddove necessario. Intanto nell’immediato la priorità è vaccinare il personale il prima possibile e monitorare continuamente contagi e varianti. Per raggiungere gli obiettivi a lungo termine per una scuola equa, inclusiva, accogliente, le speranze sono poste nelle risorse del Next generation Eu.
Abstract articolo di Gianna Fregonara e Orsola Riva