Fonte: Orizzontescuola.it – 8 marzo 2021
L’Italia zona rossa per tre settimane fino a Pasqua per accelerare la vaccinazione di massa. La parola lockdown, a fronte dei dati epidemiologici, non è più un tabù. Il governo è pronto a tutti gli scenari. Con l’Italia zona rossa, per le scuole, con l’attuale DPCM, significherebbe che tutti gli istituti, di ogni ordine e grado, chiuderebbero e gli studenti passerebbero alla didattica a distanza. Oggi si terrà un confronto tra i ministri Roberto Speranza e Mariastella Gelmini, il capo del Cts Agostino Miozzo e il commissario per l’emergenza, Giuseppe Figliuolo. Al termine della quale il presidente del Consiglio, Mario Draghi, farà un punto con la cabina di regia di maggioranza per decidere cosa fare. L’estensione della zona rossa a tutto il paese sarebbe necessaria non solo per contenere l’avanzata del virus e delle varianti, ma per la campagna di vaccinazione, da sempre una priorità del governo Draghi. Dal 1° aprile e per i prossimi tre mesi dovrebbero arrivarne circa 17 milioni al mese. L’obiettivo dell’esecutivo, secondo il ministro Speranza, è quella di raggiungere la metà della popolazione. Nelle prossime 48 ore, poi, il Ministero della Salute, darà il via libera ad Astrazeneca anche per gli over 65. Poi si procederà a concludere la vaccinazione del personale scolastico (per adesso si è fermi al 30%). (…) Attualmente, così come segnala il Sole 24 Ore, risulta vaccinato meno di un terzo del personale scolastico con alcuni territori più avanti rispetto ad altri. La Calabria e la Sardegna sono al palo così come la Lombardia e la Liguria Venerdì sera marzo risultava infatti vaccinato meno di un terzo del personale scolastico (inteso come insegnanti, Ata e presidi). Precisamente il 32,3 per cento. All’opposto, invece, per la Toscana con il 68,5% di personale che ha ricevuto almeno la prima dose. Così come dalla Puglia (62,2%), dall’Umbria e dalla Campania. Tutte stabilmente al di sopra del 50 per cento. Complessivamente, quindi, la ripartizione delle Regioni e Province Autonome nelle diverse aree in base ai livelli di rischio a partire dall’8 marzo 2021 è la seguente: Area gialla: Calabria, Lazio, Liguria, Puglia, Sicilia, Valle d’Aosta
Area arancione: Abruzzo, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Provincia Autonoma di Bolzano, Provincia autonoma di Trento, Umbria, Veneto
Area rossa: Basilicata, Campania, Molise
Area bianca: Sardegna
Abstract articolo di Andrea Carlino