Fonte: Corriere della Sera – 9 marzo 2021
A Milano mamme e bambini danno vita a un girotondo di protesta per la chiusura delle scuole sotto Palazzo Marino. A Bologna i viali sono occupati al motto di «scuole chiuse, donne escluse». Intanto anche in Veneto si annunciano nuovi lockdown scolastici in provincia di Padova e ad Asolo, in Toscana a Viareggio tutto chiuso da domani. In questo clima il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, rivendica la scelta contenuta nel primo Dpcm dell’era Draghi di chiudere le scuole, che definisce una decisione sofferta ma responsabile e ovviamente resta senza risposte la domanda che si stanno facendo i genitori e gli studenti: quando si potranno riaprire le scuole. Davvero dopo Pasqua, come del resto spera che possano fare almeno gli universitari la ministra Cristina Messa? Bianchi non si sbilancia sul destino dei più piccoli: «Non c’è un orizzonte per la riapertura, è la nostra capacità di essere uniti che ci dà l’orizzonte, la responsabilità non è solo del governo è di tutto il Paese». Dunque tutto dipenderà dai dati dei contagi. Per questo il decreto Sostegni che dovrebbe essere approvato in settimana, conterrà — promette il ministro — fondi per le famiglie, per i congedi e i bonus babysitter e anche per le scuole direttamente, «soprattutto per quelle del Sud», che sono state chiuse più a lungo e hanno bisogno di interventi mirati per recuperare. (…)
Abstract articolo di Gianna Fregonara