Fonte: orizzontescuola.it – 24 marzo 2021
Resteranno valide fino al 6 aprile le misure attualmente in vigore per fronteggiare il Covid-19. Parallelamente, si spingerà sull’acceleratore del piano vaccinale, per avanzare con la copertura il più possibile. Una possibile eccezione, spiegano fonti di governo, la riapertura della scuola dell’infanzia e delle primarie nelle zone rosse. Proprio oggi sul tema c’è stata una riunione a Palazzo Chigi tra il premier Mario Draghi, il ministro della Salute Roberto Speranza e i vertici del Cts durata circa un’ora. (…) “Al momento siamo in una fase interlocutoria, nulla è ancora deciso…”, spiega una fonte di governo all’Adnkronos. Precisando che, anche sulla riapertura di scuole d’infanzia e primaria in zona rossa, nulla è ancora stabilito. Su questo ci sarebbe un ampio fronte in maggioranza, con qualche distinguo di ‘peso’. Tra i ministri c’è chi invoca e mantiene prudenza e invita a guardare alla stretta decisa in Germania. Presto la cabina di regia per avviare il confronto – non è stata ancora convocata ma lo sarà a stretto giro – visto che le misure vanno comunicate in anticipo per dare ai cittadini la possibilità di organizzarsi, come invocato dal premier Mario Draghi già nel suo discorso di insediamento alle Camere. Decisivo sarà anche il Consiglio europeo di giovedì e venerdì prossimi (domani Draghi riferirà nelle Aule parlamentari), con la strategia che i leader decideranno di assumere visti i malumori crescenti sulla Commissione Ue per la lentezza delle consegne. Riapertura scuole, il governo valuterà ai primi di aprile la riapertura delle scuole dell’infanzia e primaria. Le ipotesi per il ritorno a scuola dopo Pasqua. Sulla scuola si preannuncia un nuovo fronte caldo nel governo, con gli ‘aperturisti’ che guardano alla Francia – in lockdown ma con le scuole aperte- e i ‘rigoristi’ che tirano in ballo la Germania, che alla crescita dei contagi e dei morti ha sacrificato anche le aule scolastiche. Il monitoraggio dei numeri e della situazione sarà serratissimo, spiegano fonti di governo, e guiderà le scelte che Draghi e i ministri saranno chiamati ad assumere nei prossimi giorni. L’orientamento sarebbe quello di riaprire le scuole e di far tornare in presenza gli studenti, non solo nella fascia da 0 a 6 anni, ma anche quelli fino alla prima media. A prevalere è l’obiettivo del rientro in classe dopo le festività di Pasqua e dopo il 6 aprile. Secondo quanto apprende l’Agi, al ministero dell’Istruzione si lavora su questo fronte tenendo sempre sotto controllo l’andamento dei contagi perché, viene ribadito a più riprese, la situazione è ancora troppo incerta e la prudenza resta la parola chiave. Alla scadenza del Dpcm resterà la suddivisione delle Regioni in colori a seconda del grado di rischio e gli istituti scolastici di ogni ordine e grado continueranno a restare chiusi nelle zone rosse. Potrebbero riaprire in zona arancione, gialla e bianca. Fonti qualificate hanno spiegato che resterà il limite dei 250 casi settimanali ogni 100mila abitanti come soglia per far scattare in automatico la chiusura delle scuole. Per le Regioni rimarrà la possibilità di intervenire con misure più restrittive, così come già precedentemente avvenuto nei casi della Campania o della Puglia, dove i rispettivi governatori hanno optato per la Dad per tutti gli studenti, in via cautelativa, quando i dati del contagio nel territorio sono stati considerati allarmanti.
Abstract articolo di Redazione