Fonte: Italia Oggi – 26 marzo 2021
Il premier Draghi vuole i ragazzi in classe dopo Pasqua ma il piano messo a punto per la vaccinazione dal ministro Bianchi ha diverse incertezze, determinate anche da reazioni avverse e rinunce. Su suggerimento del neoconsulente Agostino Miozzo, il ministro dell’Istruzione ha chiesto al commissario Francesco Paolo Figliuolo di verificare la possibilità di avvalersi di uno screening largo tra gli studenti, suggerendo la possibilità di effettuarlo ogni inizio settimana, il lunedì, e, di fronte a una prima positività accertata, passare al test molecolare per i soggetti individuati e i compagni frequentati. La richiesta di Patrizio Bianchi è stata generica — non è collegata al rientro post-pasquale, non individua quale tipo di test si possa fare — e si affida alla struttura del generale per comprendere chi potrebbe realizzarlo e con quali costi. Il commissario Figliuolo sta studiando la richiesta, ma non esiste la possibilità tecnica di realizzare otto milioni e trecentomila vaccini ogni lunedì mattina, anche perché la spesa sarebbe proibitiva. Intanto l’Associazione nazionale presidi chiede test in classe da tempo (…) Si lavora, a prescindere dai tamponi di massa, a una riapertura graduale della scuola dopo Pasqua seguendo le regole attualmente in vigore: lezioni in presenza in fascia rossa solo per materne, elementari e prima media e Dad al 50 per cento (ma possibile anche al 75) in zona arancione per seconda-terza media e superiori. Il Lazio, che torna color arancio, aprirà per infanzia, primaria e medie martedì e mercoledì prossimi. Rossano Sasso, sottosegretario all’Istruzione in quota Lega, ha annunciato che dei 335 milioni di euro previsti dal Decreto sostegno per la scuola, 150 sono destinati, «per la prima volta», alla salubrità dell’aria all’interno degli istituti: «Si parla di depuratori e impianti di ventilazione meccanica». Al question time alla Camera il ministro Bianchi aveva parlato, genericamente, di sanificazione delle aule. Intanto oggi Cobas e No Dad allestiranno un presidio in piazza di Montecitorio: chiedono la riapertura della scuola in presenza per ogni ordine e grado e in ogni regione, «non oltre il 7 aprile».
Abstract articolo di Corrado Zunino