Gelmini: dai sindacati stop al prolungamento delle lezioni

Fonte: orizzontescuola.it – 21 aprile 2021

“Sarebbe bastato allungare l’anno scolastico come aveva detto il premier Mario Draghi in Parlamento, invece i sindacati non hanno voluto. Per colpa loro ci dobbiamo inventare le metropolitane che volano”: sono le parole della ministra per gli affari regionali Mariastella Gelmini, che così ha commentato il passo indietro deciso ieri rispetto al “tutti in classe” precedentemente annunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi. Infatti, nel prossimo decreto covid, la percentuale di studenti delle superiori in presenza da lunedì 26 aprile scende dall’annunciato 100% del premier al 60% scritto nella bozza di decreto pubblicato ieri. Le parole di Gelmini rivelano pertanto un piano, mai portato avanti dunque, che avrebbe visto un allungamento del calendario scolastico. Alla fine, come sappiamo, ci saranno recuperi estivi ma dedicati principalmente ad attività ludiche e di socialità. “Il trasporto pubblico è un problema con le scuole aperte, però in questi mesi non si è fatto nulla – attacca l’ex Ministra dell’Istruzione Gelmini – e le gare presentate dalle regioni per acquistare mezzi in più vanno a rilento“. I problemi principali restano due: il nodo dei trasporti pubblici e l’impossibilità a garantire il ritorno in aula in piena sicurezza. Aggiungiamo che alcune Regioni, come Veneto e Calabria, hanno tentato di riproporre il modello Puglia, cioè la Dad a scelta, ma su questo il governo ha tenuto duro. Alla fine, le scuole superiori potranno adottare “forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattica” affinché sia garantita, in zona rossa, la presenza “ad almeno il 50% e fino a un massimo del 75%” mentre in zona gialla e arancione la didattica in presenza deve essere garantita “ad almeno il 60% e fino al 100%” Niente deroghe dalle Regioni: unica eccezione alle deroghe, i focolai del virus.

Abstract articolo di Fabrizio De Angelis

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