Fonte: Il Messaggero– 21 aprile 2021
Impossibile da realizzare, il progetto di riportare in aula tutti gli studenti da lunedì prossimo è definitivamente tramontata. Dal 100% degli alunni si parte da una quota inferiore: almeno dal 60%. Un dietrofront del governo che in ogni caso rasserena gli animi. Le proteste dei presidi e poi, ieri, quelle delle Regioni hanno indotto a decidere per una riapertura delle classi graduale. È quanto emerso dall’incontro Stato-Regioni con i comuni e le province. Le aule troppo piccole e i bus sovraffollati non possono garantire un rientro in sicurezza al 100%. Ma come sappiamo è così da un anno. L’obiettivo si sposta così su settembre. Per garantire il distanziamento tra i banchi serve una riorganizzazione del trasporto pubblico locale che risulti efficiente nonostante un carico del 50%.
«L’obiettivo da realizzare quanto prima – ha detto ieri il Ministro dell’istruzione, Patrizio Bianchi, durante l’incontro tra Governo ed enti locali – deve rimanere quello di riportare tutti in presenza al 100%. Bisogna continuare a lavorare anche e soprattutto in vista di settembre a cui dobbiamo arrivare preparati».
Ma intanto le lezioni continueranno con la didattica a distanza. Le scuole superiori dovranno garantire la presenza almeno al 60% degli alunni e dove possibile dovranno raggiungere il 100%.(…) Di fatto, quindi, ai dirigenti scolastici aspetta il compito di stabilire la quota di ragazzi tra i banchi in base alle caratteristiche territoriali e dell’istituto: «Ritengo sia una scelta di buonsenso e ragionevolezza che viene incontro alle nostre richieste di questi giorni e che tiene conto delle criticità non risolte – ha commentato il presidente nazionale dell’Associazione nazionale presidi, Antonello Giannelli è bene che siano i dirigenti scolastici a decidere le percentuali degli studenti in presenza perché lo faranno considerando le condizioni del territorio e delle istituzioni scolastiche, garantendo la massima sicurezza per tutti».
Tra le questioni irrisolte, oltre ai trasporti, c’è anche il tracciamento dei contagi: il mondo della scuola ha chiesto più volte la possibilità di avere screening periodici anche con tamponi tra gli studenti. Ma per ora questa richiesta resta inascoltata: graverebbe troppo sulla tenuta del servizio delle Asl.
Abstract articolo di Lorena Loiacono