Fonte: la Repubblica – 6 maggio 2021
Sul tema centrale della scuola dell’arruolamento dei docenti il ministro Patrizio Bianchi non riesce ad andare avanti. Il problema atavico porta diritto alle cattedre scoperte, ai precari, e lega i due anni pandemici con la ripartenza «tutti in classe» del prossimo settembre. Bianchi ha detto una cosa chiara alla Camera, due pomeriggi fa: «Stiamo ragionando con il ministero delle Finanze per capire come riconoscere titoli e merito diversi e permettere di far confluire queste persone », intendeva i precari della scuola, i supplenti storici, «all’interno di una visione stabile per far partire la macchina di un’assunzione regolare e continua».
Il ministro si riferiva al Patto con i precari, il passaggio necessario per arrivare, quindi, ai concorsi «ordinati e annuali». Per ora deve ragionare sull’assunzione di 60 mila docenti senza cattedra da fare sulla base dell’anzianità di insegnamento e dei titoli conseguiti. È un’idea, questa, maturata la scorsa Pasqua. Doveva diventare un decreto entro aprile, ma a un mese dalla fine della scuola non matura. È un corso-concorso che offre la possibilità ad abilitati e no di entrare in classe per un anno, farsi valutare per una stagione scolastica con un rigore fin qui sconosciuto e sottoporsi a un controllo finale — un esame orale e scritto? — a giugno 2022. (…) Ma il professor Bianchi, l’ex rettore, non riesce a chiudere il suo atto più importante. Lucia Azzolina, ora portavoce alla Camera dei Cinque Stelle, si è piazzata di traverso: ha messo a tacere le voci dialoganti del movimento e ha portato la sottosegretaria all’Istruzione, Barbara Floridia, a scagliare l’alabarda sul Patto con i precari: «È una sanatoria, noi vogliamo in cattedra i migliori».
Sul Patto sono d’accordo c’è convergenza tra le forze politiche il Pd, Forza Italia con Valentina Aprea, la Lega che ha ridotto le sue pulsioni «dentro tutti i precari». Italia Viva è pronta ad accettare una stabilizzazione «con un percorso rigoroso». L’asticella dell’ex ministra dell’Istruzione, però, non si sposta e il titolare in carica deve portare la questione direttamente al premier Draghi.
Alessandro Fusacchia, deputato di Facciamo Eco, ambientalisti che hanno votato la fiducia al governo, chiama «subito una riunione di maggioranza ». E il sottosegretario leghista Rossano Sasso spiega: «La vicenda precari è salita al livello del Consiglio dei ministri. Salvini mi chiede aggiornamenti quotidiani ed è pronto a difendere la stabilizzazione dei supplenti come ha fatto con riaperture dei ristoranti e coprifuoco». Il Mef, tra l’altro, ha fatto notare a Bianchi che ci sono soldi per assumere docenti o dai due concorsi o da questa stabilizzazione per titoli. Non per entrambi i percorsi.
Abstract articolo di Corrado Zunino