fonte: orizzontescuola.it
Maria Domenica di Patre, vice coordinatrice del sindacato degli insegnanti Gilda si esprime su Patto per l’istruzione e decreto sostegni bis.
La sindacalista lamenta il fatto che non ci sia il dialogo promesso dal Ministro Bianchi che si era espresso dicendo che ci sarebbero stati dei tavoli tecnici cosa che a dire della vice coordinatrice non è avvenuta “Diciamo subito che non ci piacciano gli approcci che si stanno avendo con il sindacato in generale, perchè eravamo abituati ad un dialogo. Invece adesso alle riunioni arrivano con i documenti già pronti. Il patto, a nostro modo di vedere le cose, doveva essere l’ultimo passo dopo i tavoli tecnici. Invece siamo stati convocati per questo testo, quasi all’ultimo minuto.”
”Alla fine di tutto non abbiamo firmato perché il patto per la scuola è un contenitore vuoto. Non ci andava di accettare tutte queste parole che mancano di proposte vere. Non ci piace questo metodo. Non abbiamo firmato nemmeno i protocolli per la sicurezza della maturità per lo stesso motivo perché erano identici a quelli dello scorso anno”
Secondo il sindacato, rispetto ai precari, “Bisogna portare tutti quelli che hanno almeno tre anni di servizio alla stabilizzazione per titoli e servizi. Se la nostra richiesta verrà accolta, ovvero un’assunzione per titoli e servizi dei docenti che hanno almeno tre anni di servizio, a cui segue un anno di prova e formazione, al termine del quale un esame finale, allora forse potrebbe essere il primo passo” e prosegue “peraltro si tratta di una situazione che viola la legge europea che prevede la stabilizzazione dei precari dopo i 3 anni”.
E sui contratti: “ Le risorse messe per la scuola sono ridicole, circa 80 euro lordi di aumento, e dunque avremo ancora gli stipendi più bassi d’Europa, per quanto riguarda il personale scolastico. La scuola in che senso è al centro del Paese, come dice spesso il Ministro Bianchi? Secondo me invece la scuola è la Cenerentola, visto le poche risorse che ha sempre a disposizione.
C’è tanto su cui intervenire sul contratto, non solo la parte economica, c’è la parte normativa dei permessi, delle ferie. Noi siamo pronti per discutere del contratto, già scaduto ricordiamo. Ma non siamo pronti ad accettare tutte le invasioni di campo”.
Ilaria Montenegri