Un concorso semplificato e, soprattutto, in programma ogni anno. È il sogno di ogni aspirante docente e chissà che non si possa sperare nella sua concretizzazione.
Se un timido passo verso la semplificazione è stato compiuto con il concorso STEM, per il secondo obiettivo fanno ben sperare le parole del ministro dell’istruzione Patrizio Bianchi. Il ministro anche recentemente è stato infatti chiaro, parlando testualmente di “procedure annuali quando il sistema sarà a regime”.
Un progetto, ha sottolineato, pensato per andare incontro alle esigenze dei precari storici e dei neolaureati.
Sembra che questa volta si possa dire di essere sulla strada buona. Il problema è che per passare dalle parole ai fatti sarà necessario modificare l’intera normativa. Non precisamente un’impresa da poco. Le modifiche introdotte per il Concorso Stem dimostrano comunque che è possibile muoversi in tempi rapidi e di certo rappresenta un precedente importante.
Del resto tre sono i pilastri del Piano di Ripresa e Resilienza: semplificazione, governance e reclutamento. Proprio sul tema del reclutamento dei docenti è intervenuto per esempio Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief.
“In futuro – ha affermato Pacifico – ci saranno concorsi annuali, che grazie ad Anief saranno semplificati anche per la scuola. Non più una prova scritta, ma un test e poi una prova orale per andare a misurare la preparazione. Però ancora una volta il sindacato ritiene che bisogna abbassare la soglia a 60 su 100 rispetto ai 70 su 100 previsti. Chi è idoneo dovrebbe avere la sufficienza”.
“Ci chiediamo perché la semplificazione valga ora solo per il settore STEM e non per tutte le classi di concorso” si chiede il sindacalista, per il quale si deve assicurare il diritto di tutti i cittadini ad accedere ai concorsi pubblici, garantendo allo stesso tempo di avere i migliori insegnanti in cattedra”.
Ce lo chiediamo anche noi, ma, come già evidenziato, vogliamo vedere nelle novità introdotte per il concorso relativo alle materie scientifiche un primo passo. E chissà che presto resti un ricordo il paese in cui i neolaureati dovevano spettare qualche lustro per l’indizione di un nuovo concorso.
Direttore Dott. Alberto Barelli