Covid e scuola, “in classe solo se vaccinati”. I virologi contro insegnanti e studenti non immunizzati

Fonte: Il Tempo – 12 luglio 2021

Abstract articolo di Valentina Conti

Ragazzi senza vaccino fuori dalla classe. Costretti a seguire da casa in Dad. Serpeggia con forza dibattito in previsione dell’avvio del prossimo anno scolastico, dopo le dichiarazioni di alcuni virologi che hanno caldeggiato l’idea posta in primis dall’assessore alla Sanità dell’Emilia Romagna, Raffaele Donini.

Da Roberto Burioni a Francesco Menichetti arrivando al professor Matteo Bassetti, direttore della Clinica Malattie Infettive del Policlinico San Martino di Genova, che si è spinto a parlare in tv di

«classi con docenti e studenti vaccinati»,

è stato un giro di endorsement di esperti sulla proposta che divide non poco.

I Comitati no-Dad non smettono la loro battaglia ad oltranza contro l’exploit dell’assessore, mentre presidi, docenti e famiglie si arrovellano alla ricerca di qualche certezza con cui poter organizzare uno straccio di ripartenza per settembre praticamente alle porte. Quelli che allarmano, con tutta evidenza, sono i dati.

Oltre 110mila tra insegnanti e allievi sono, ad oggi, senza vaccino. Sull’obbligo vaccinale per la categoria il governo non si smarca.

«Non abbiamo in mente di farlo – ha chiarito il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi – ma c’è un fortissimo appello su questo fronte alla solidarietà collettiva».

Diverse famiglie parlano di «possibile ricatto strisciante» davanti all’ipotesi di «ghettizzare» alla frequenza nelle mura di casa gli studenti non in possesso di vaccinazione anti-Covid, invocando a gran voce i diritti garantiti dalla Costituzione. Ma il punto oltre alle vaccinazioni – con in mezzo più che mai l’incubo delle varianti – finisce con l’essere, di fatto, quello di non poter garantire l’esclusione del ritorno in Dad di tutti gli alunni.

Perché va da sé che con l’indicazione di continuare a mantenere il distanziamento quale misura di sicurezza, come riferito alcuni giorni fa dal Comitato tecnico-scientifico, in relazione al discorso spazi da gestire nelle diverse strutture scolastiche, non si potrà arrivare a stare al 100% in presenza. Anche perché, senza l’introduzione di novità, si ripresenteranno puntuali classi sovraffollate.

Del resto, ci sono già istituti che hanno deliberato una ripartenza mista, in parte in presenza in parte in Didattica Digitale Integrata. Come al Liceo Leonardo da Vinci di Reggio Calabria.

Qui, salvo altre disposizioni nazionali, si è pensato, per l’appunto, di proseguire con la Ddi nelle classi intermedie, dalla seconda alla quarta secondo un meccanismo di rotazione degli studenti.

«Da settimane abbiamo chiesto che il Ministero indichi un programma da seguire in modo da organizzarci per tempo. Due mesi prima ci riusciamo, se alla fine di agosto sappiamo che vanno preparate altre cose magari non riusciamo a fare Mao»

ha sottolineato il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi, Antonello Giannelli. In Campania, intanto, all’indomani delle dichiarazioni del presidente della Regione Vincenzo De Luca sulla campagna massiva di vaccinazione per i ragazzi da far partire dall’ultima settimana di agosto, pena la non riapertura delle scuole, si fanno sentire i genitori e i docenti di Scuole Aperte Campania, aderente a Rete Nazionale Scuola in Presenza: «Siamo contrari a qualunque tipo di condizionamento per la presenza a scuola dei ragazzi – affermano rivendicare la libera scelta sui vaccini non autorizza nessuno ad etichettarci come no.

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