Alleluja alleluja: è stata soppressa la norma che prevedeva la non ripetibilità del concorso in caso di bocciatura.
Per la scuola si tratta di una vittoria storica, una vittoria del buon senso paragonabile alla conquista della Coppa degli Europei di calcio da parte degli azzurri, che ieri hanno fatto sognare l’intero paese. Beh, un riferimento all’impresa di ieri era d’obbligo, tanto più che si tratta della prima e grandiosa nota lieta per i ragazzi italiani, reduci da mesi e mesi di restrizioni causati dall’emergenza sanitaria.
Così come c’è da augurare che il trionfo sul campo di calcio possa trasformarsi un un segnale di rinascita, la speranza è che l’eliminazione di una norma assurda rappresenti un segno di svolta.
Per restare in tema di concorsi, basterebbero pochi altri passi concreti, per chiudere con una situazione caratterizzata dall’improvvisazione e dal caos. Vogliamo riprendere le considerazioni dell’insegnate Maria Prodi, che sul sito www.huffingtonpost.it ricorda come in Francia gli aspiranti insegnanti possono contare su concorsi annuali. “Con assoluta prevedibilità e regolarità c’è il concorso: non sei preparato? Lo fai l’anno dopo. – spiega Parodi – Hai una preparazione adeguata?
Ci provi. Mal che vada dopo un anno sai per certo che il concorso ripartirà. Ogni anno”. Bene, la possibilità di poter ripetere il concorso è diventata realtà. Il problema, come dimostra il disastroso concorso delle materie scientifiche, è che per raggiungere una situazione da paese normale si tratta di voltare pagina rispetto all’indizione di concorsi in tempi ristrettissimi e a prove cervellotiche che determinano rinunce e bocciature di massa.
Su questi punti si concentrano le critiche dei sindacati. Per la Cgil a intervenire sono la vicesegretaria generale Gianna Fracassi e il segretario generale della Flc Cgil, Francesco Sinopoli:
“Abbiamo appreso – affermano Fracassi e Sinopoli – che è stata eliminata la norma di non ripetibilità del concorso in caso di bocciatura. Una proposta che si scontrava anche con dei presupposti di incostituzionalità, e soprattutto si sta provvedendo ad eliminare il vincolo del servizio per assumere gli specializzati nel sostegno oggi presenti nelle GPS di prima fascia. Questi due punti sono stati fortemente caldeggiati dal nostro sindacato e dalla stessa Confederazione”.
Fin qui le note liete. Quindi il tenore cambia:
“Bisognerà tuttavia lavorare per correggere alcune posizioni che replicano errori del passato: si prevede una ripetizione di un concorso straordinario già entro la fine dell’anno, ma con le stesse modalità delle prove dei concorsi STEM che si stanno dimostrando inadeguate. (…) positiva la previsione di mantenere l’organico straordinario (cosiddetto organico Covid), ma ripetendo gli errori del passato, ossia organico temporaneo su richiesta degli USR che ne gestiscono l’attivazione dei posti”.
Per i sindacalisti anche questa vicenda è la prova che l’assenza del confronto tra sindacati e Ministero dell’Istruzione “non porta all’efficacia delle misure utili ad una ripartenza della scuola con tutto il personale stabile al primo settembre”.
Insomma la strada è ancora tutta in salita. Godiamoci però a maggior ragione questo primo passo in avanti.
Direttore Dott. Alberto Barelli