“Certezze sulla scuola, per favore” scrive Massimo Calvi su L’Avvenire. Chi ci segue sa che lo ripetiamo da settimane. Invece c’è da rimanere sbigottiti di fronte al resoconto della riunione tra sindacati e governo di ieri, in cui è venuta a galla una realtà che aggrava la situazione di incertezza e di caos. Per la cronaca l’incontro si è concluso nel peggiore dei modi, con tutti i sindacati che hanno lasciato il tavolo bocciando la politica dell’esecutivo. Certo non una bella notizia, perché è chiaro che per il rientro a scuola non si potrà contare in uno spirito di collaborazione.
IL MISTERO DEI DATI
Ciò che lascia disarmati è l’ammissione circa la stessa mancanza di dati, che non rende possibile avere il quadro della situazione. Tutto ci si sarebbe aspettato, dopo le polemiche in merito alla possibilità di rendere obbligatorio il vaccino per gli insegnanti, che il governo dichiarasse che non si conosce il reale numero di coloro che mancano all’appello. Il Ministro Bianchi ha cercato di ridimensionare la questione, spiegando che gli insegnanti vaccinati sarebbero oltre l’85%. Ma se non si sa la percentuale reale degli insegnanti non vaccinati, hanno sottolineato i sindacati, è impossibile anche solo valutare l’effettiva esigenza di introdurre il Green pass e l’obbligo vaccinale. Il risultato è che se già il provvedimento non piaceva, alla luce di questa ammissione tutte le sigle sono ancora più critiche. Per la Gilda, per esempio, parlare di Green pass senza poter valutare i numeri reali è “fuorviante”. Poche sono le speranze che si possa conoscere il numero effettivo dei vaccinati in tempi brevi: non è stata prevista una tracciabilità per professione. Quindi neppure le Regioni potranno essere in grado di fornire i dati che dovrebbero inviare al Generale Figliuolo. A quanto si è capito la strategia del ministro dell’istruzione è quella di contare sul fatto che a fronte dell’alto numero di vaccinati il problema di introdurre l’obbligatorietà non si porrà. Ammesso che la si risolverà così, non sarà comunque per merito dell’esecutivo.
IL NODO DISTANZIAMENTO
I sindacati hanno avuto in ogni caso buon gioco nel sottolineare che poco o nulla è stato fatto sul fronte dell’eliminazione delle classi pollaio o il potenziamento dei trasporti. Per non parlare del problema delle cattedre scoperte.
Di fronte alla marea di problemi vecchi e nuovi e legati soprattutto all’emergenza sanitaria nessuno ha mai preteso miracoli ma qualche punto fermo in più si. Invece la mancanza di linee guida su almeno alcune questioni continua ad aggravare le cose e resta una responsabilità imperdonabile del governo. Giovedì il Ministro Bianchi presenterà il Piano Scuola per il rientro in presenza a settembre alla Conferenza Stato-Regioni. Per ora tutto è rimasto rigorosamente top secret. Se il problema era reperire i numeri mancanti, auguri al ministro Bianchi.
Direttore Dott. Alberto Barelli