Il Ministro Bianchi dovrà comunicare a breve la formula che intenderà adottare per la prova di maturità per il 2022. Dopo l’annuncio della riforma è infatti in corso un dibattito molto serrato, che sta registrando una marea di interventi e proposte.
Molti ritengono essenziale mantenere l’esame di Stato in una forma “tradizionale” mentre altri, invece, ritengono utile rivedere completamente il sistema delle prove.
Nei giorni scorsi alcuni studenti hanno lanciato una petizione, chiedendo al Ministro Bianchi di eliminare gli scritti. La proposta ha innescato uno scontro piuttosto acceso tra i sostenitori del mantenimento dell’esame e chi invece lo ritiene un modello superato e desueto. Esiste anche un “tertium genus”, i cosiddetti riformisti, che ritengono il modello tradizionale, inteso come concetto stesso di esame di Stato, non più funzionale e, dunque, da rivedere.
Alcune opinioni autorevoli
Gianni Marconato, docente dell’Università di Cagliari, spiega: “Io credo che la scuola non sia un oggetto statico, immobile, molti aggiustamenti possono starci, compreso un ripensamento dell’esame di stato”. “Però bisognerebbe rivedere il sistema scuola, tutto l’impianto scolastico
– sottolinea il docente –
“Il cosiddetto esame di stato, a mio avviso, potrebbe essere sostituito con un riesame del percorso degli studenti“.
E aggiunge:
“Ciò implica che si raccolgano i dati, che si usino in un certo modo e alla fine che l’esame di Stato si riconduca ad un’analisi del portfolio, dove si può uscire con un giudizio articolato, alla fine”.
Tra i difensori dell’esame di Stato c’è Alfonso D’Ambrosio, dirigente scolastico degli istituti comprensivi di Lozzo, che spiega a orizzontescuola.it:
“Tutti siamo d’accordo che vogliamo una scuola migliore e questo implica un processo che non avrà mai fine”. “Chi oggi discute sull’abolizione dell’esame di maturità
– continua il dirigente scolastico –
lo fa per due motivi: il primo perché la scuola deve stare al passo con i suoi tempi e quindi moderno. Ma la scuola non insegue le aziende quindi la scuola coltiva la crescita dello studente”. “Poi ci sono quelli che ritengono che in poche ore non si possono valutare i ragazzi
– conclude –
La mia posizione è semplice: si può rivedere l’esame di Stato, per carità. Ma credo che l’attuale modello funziona. L’esame di maturità va tenuto dunque”.
Vedremo gli sviluppi nei prossimi giorni.
Dott.ssa Chiara Pasqui