Al via il Progetto Pulser, dieci incontri promossi dalla Cesi Europe Academy per riflettere sulla scuola italiana e sulle criticità che il sistema di istruzione presenta rispetto al Pilastro europeo dei diritti sociali.
Il primo incontro, dal titolo “La scuola italiana e il pilastro europeo dei diritti sociali”, promosso da Anief, l’associazione sindacale professionale dei docenti, e Cisal presso l’Hotel H10 di Roma, ha toccato punti cruciali del mondo della scuola.
Al centro della riflessione le problematiche del personale alle pari opportunità, del sostegno attivo all’occupazione e il precariato.
L’obiettivo è il coinvolgimento del Parlamento Europeo, alla luce della Carta Sociale Europea, in un dibattito che riguardi la tutela dei diritti fondamentali del personale scolastico.
In particolare i temi trattati sono quelli della precarietà e della discriminazione nella ricerca del lavoro.
Il presidente dell’Anief Marcello Pacifico fa notare che i “numeri non quadrano” rispetto agli stanziamenti e che manca un miliardo alla scuola per poter rinnovare i contratti e valorizzare le professionalità.
Secondo Pacifico la soluzione nel nostro Paese è quella di ripristinare il doppio canale di reclutamento e di andare a reclutare quei precari da quelle stesse graduatorie dalle quali sono chiamati come supplenti.
“La speranza – ha continuato Pacifico – è che il governo ci ascolti. L’Europa ci chiede di assumere 70mila precari entro un anno: siamo più che convinti che questa sia la strategia, è importante a questo punto essere ascoltati”
e prosegue
“il personale Ata è umiliato, quello precario ha portato avanti la didattica a distanza a proprie spese. Per non parlare del problema delle pensioni, di quello dei salari sganciati dall’inflazione e soprattutto di quello del reclutamento, che si affronterà forse tra un anno nel Pnrr quando i precari invece ci sono già nel sistema scolastico”.
Sul precariato il ministro ha detto che si confronterà con le forze della maggioranza, sembra ci sia un’apertura sul reperimento di risorse aggiuntive e noi questo lo chiediamo con forza.
Dott.ssa Ilaria Montenegri