Domani insegnanti e personale tecnico della scuola incroceranno le braccia per lo sciopero indetto dai sindacati. Al centro della protesta la Manovra 2022, giudicata inaccettabile soprattutto rispetto il capitolo dei compensi e la questione delle stabilizzazioni degli insegnanti.
Che la manovra abbia fatto arrabbiare e non poco, si deduce dallo slogan scelto per la mobilitazione:
“Adesso basta, la scuola si ribella”.
In effetti tanti sono i problemi riamasti irrisolti dall’inizio dell’anno e ci sono tutti i presupposti per un’ampia adesione.
A indire lo sciopero sono i sindacati Flc Cgil, Uil Scuola, Gilda e Snals, mentre Anief terrà iniziative separate. Alla mobilitazione non ha invece aderito la Cisl.
I MOTIVI DELLO SCIOPERO
lo 0,6% dei fondi della manovra è ritenuto “inadeguato”.
Bocciato anche l’aumento di 87 euro in più in busta paga, cifra considerata irrisoria.
Nel mirino anche la mancanza di risorse per l’organico Covid. Altro problema per il quale viene chiesto un impegno concreto è quello delle classi pollaio.
LE RICHIESTA DEI SINDACATI
I sindacato chiedono l’indizione del concorso Dsga Facenti Funzioni anche se privi del titolo di studio. Quindi l’abolizione dei vincoli sui trasferimenti del personale e lo snellimento delle procedure e meno burocrazia . Più in generale viene chiesto il rispetto degli impegni sottoscritti con le organizzazioni sindacali nel Patto per la Scuola. Viene inoltre sollecitato lo sblocco della norma di legge del vincolo sulla mobilità per i neo immessi in ruolo dal 2020/21. In ultimo è la richiesta di percorsi riservati per la stabilizzazione dei precari con 3 anni di servizio.
La protesta di domani assume maggior rilievo in vista dello sciopero generale indetto per il 16 dicembre. Rispetto a tale scadenza la giornata di domani è vista un po’ come un banco di prova e a maggior ragione la preparazione delle varie iniziative è stata frenetica.
Sarà interessante quindi vedere il tasso di adesione allo sciopero. Considerato che le iniziative si svolgeranno su scala territoriale soltanto nel pomeriggio sarà possibile trarre un bilancio. Al di là dei numeri per il Governo si tratta un campanello di allarme, di cui è bene tenere conto.
Direttore Dott. Alberto Barelli