Quattro nuove classi di concorso per il sostegno per formare personale specializzato e vincoli precisi per assicurare la continuità didattica. Sono gli obiettivi della proposta di legge promossa in questi giorni dalla Federazione italiana per il superamento dello handicap /Fish).
E come non concludere l’anno, auspicando che venga seminato il primo passo per la promulgazione di una riforma sacrosanta del settore?
L’augurio per il 2022 è quindi che venga segnata una svolta per una scuola davvero inclusiva verso ragazzi che continuano a subire ritardi e carenze di ogni tipo.
Ad aggravare una situazione non rosea da sempre sono state negli ultimi anni le conseguenze dell’emergenza sanitaria. Non solo la carenza di docenti ha raggiunto percentuali elevate proprio tra gli insegnanti di sostegno ma l’impossibilità di essere seguiti nella didattica a distanza ha moltiplicato lo stato di penalizzazione.
Non è stato certo di aiuto la lungaggine del concorso TFA e i problemi che ha contraddistinto la precedente selezione.
L’approvazione della legge appena presentata potrebbe rappresentare quella svolta necessaria per il superamento dei problemi che rappresentano il maggiore ostacolo per un adeguato supporto formativo.
FORMAZIONE SPECIALISTICA
Per garantire la formazione è proposta l’attivazione di Scuole di specializzazione per il sostegno e per l’inclusione scolastica. Il fine è avere docenti specializzati, che potranno poi essere immessi in ruolo.
MOBILITA’ PROFESSIONALE
Un aspetto importante è l’introduzione di vincoli alla mobilità. La proposta è che:
“i docenti specializzati a tempo indeterminato per il sostegno non possano, di norma, usufruire della mobilità professionale, sino a quando l’alunno con disabilità, per il quale siano stati nominati, abbia completato il triennio della scuola dell’infanzia, il quinquennio della primaria, il biennio della secondaria di secondo grado e il successivo triennio”.
SCUOLE PARITARIE
Per le scuole paritarie è prevista la proposta che agli alunni con disabilità che siano assegnati dallo Stato i docenti per il sostegno e da Regioni e Comuni rispettivamente gli assistenti per l’autonomia e la comunicazione.
Auspichiamo allora che la proposta vada in porto già il prossimo anno o che comunque l’iniziativa contribuisca a smuovere le acque. La speranza che, finita l’emergenza, ci si possa ritrovare con una scuola migliore, è l’ultima a morire e questa iniziativa va nella direzione giusta.
Direttore Dott. Alberto Barelli