Mai legge cadde più a fagiolo, come si suol dire.
Dal prossimo anno a scuola saranno materie di insegnamento la gestione dello stress, della stabilità emotiva, il potenziamento delle capacità di flessibilità, discernimento e delle abilità legate alla creatività e a saper risolvere situazioni problematiche.
Se grazie alla legge approvata nei giorni scorsi avremo tutti gli strumenti teorici per l’insegnamento di queste che sono definite “competenze non cognitive”, per la parte pratica la scuola è fornitissima da tempo.
Possiamo anzi aggiungere che dall’inizio della pandemia sui banchi (o anche in didattica a distanza) gli studenti sono più che mai alle prese con situazioni emergenziali, fattori di stress di ogni tipo, un insegnamento che pare una gara di salto degli ostacoli continua.
Di una legge che introduce la trattazione delle “competenze extradisciplinari” c’era proprio bisogno e tanto di cappello allora ai deputati dell’intergruppo parlamentare per la Sussidiarietà che sono riusciti a portare in approvazione la proposta di legge, che è stata votata a favore con larga maggioranza.
Collaborativo anche il Governo, ministro dell’istruzione Bianchi in testa. L’intero esecutivo ha votato a favore ma non è a ciò che ci riferiamo sottolineando l’apporto del Governo.
Il contributo il ministro Bianchi e compagnia bella lo stanno dando da sempre, fornendo la materia su cui studenti e insegnanti potranno misurarsi per mettere a punto le nuove competenze: problemi non risolti a volontà e inefficienze di ogni tipo.
Direttore Dott. Alberto Barelli