L’unica cosa sicura è che cambieranno ancora una volta le disposizioni per la scuola in materia di emergenza sanitaria. Ma non chiedeteci ad oggi come e quando, perché, in mezzo alla ridda di notizie e indiscrezioni, chi ci si raccapezza solo un po’ è bravo.
In base alle indiscrezioni sembra che le scuole potranno ricevere mascherine FPP2 in forma gratuita. E’ curioso che per ottenerle gli istituti dovranno avanzare una dichiarazione attestante la “effettiva necessità”.
Ma al Ministero non li leggono i giornali, dove ormai a tenere banco è l’esplosione dei casi di contagio? Non si tratta dell’unica perplessità che emerge di fronte alle ipotesi delle nuove norme. La vera novità è che, una volta guariti, gli studenti positivi potranno rientrare in classe, come riporta orizzontescuola.it,
“dopo l’avvenuta guarigione, senza la necessità di effettuare un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo, basta solo il controllo del green pass e l’obbligo di indossare la mascherina per dieci giorni”.
Domanda: ma senza test come si fa a sapere se si è guariti? Si farà passare un tot di giorni a occhio?
PROROGA ISCRIZIONE A SCUOLA
In attesa dell’emanazione dell’apposito decreto prevista per metà settimana, intanto ecco però una buona notizia: è ufficiale la proroga, richiesta dai sindacati, del termine ultimo per l’iscrizione al primo anno. Per adempiere alla procedura si avrà tempo fino al 4 febbraio.
Questo per la felicità di quanti se l’erano vista proprio brutta nel riuscire a districarsi in tempo in un’impresa non proprio semplicissima. Non si capisce perché si sia atteso l’ultimo momento per una proroga indispensabile ma tutto è bene quello che finisce bene.
CAOS NORME CONTINUO
In verità è difficile farsi una regione di come sia possibile che, a mesi dall’apertura delle scuole, ancora non si sappia quali procedure debbano essere previste per quarantene e tamponi.
Un aggiornamento periodico delle disposizioni sarebbe normale ma, dal suono della prima campanella, è stato un continuo mutare di norme e procedure. Una situazione che ha creato un’inutile disorientamento e che continua ad assorbire energie, che potevano invece essere indirizzate nella gestione delle tante problematiche delle scuole.
I poveri dirigenti scolastici hanno ormai capito che dovranno rassegnarsi a questo stato di perenne caos. Con questa altra certezza la scuola italiana si appresta a iniziare una nuova settimana di un altro anno vissuto pericolosamente.
Direttore Dott. Alberto Barelli