Gli studenti italiani sull’orlo di una crisi di nervi. Stress da interrogazione, ansia prima degli esami, complesso da prestazione andata male quando vengo presi brutti voti: questo il quadro emerso da un sondaggio promosso su un campione di migliaia di studenti.
Ed oggi sit-in sotto il ministero, per protestare contro una scuola che provocherebbe sempre più problemi di ordine psicologico.
MOBILITAZIONE IN TUTTA ITALIA
Sempre oggi sono previste mobilitazioni e flash mob in tutta la penisola. A spiegare i motivi della protesta è Luca Redolfi, coordinatore nazionale dell’Unione degli Studenti, per il quale “la scuola deve ripensarsi” e spiega:
“al di là della pandemia il modello scolastico attuale provoca ansia e stress anche nelle situazioni di normalità. Del resto già i dati Ocse del 2017 già segnalavano la scuola italiana tra le più stressanti d’Europa”.
ACCESSO ALL’ASSISTENZA DELLO PSICOLOGO
Uno dei punti dolenti della scuola è individuato nella poca attenzione dei docenti verso il malessere psicologico. Il 90% dei ragazzi hanno confermato la presenza dello psicologo nella propria scuola, ma solo il 12% ne ha usufruito.
Un ostacolo viene individuato sulla obbligatorietà di ottenere l’autorizzare dai genitori per accedere al servizio e quindi ecco la proposta: abolire questo passaggio per rendere liberi i ragazzi di rivolgersi allo psicologo senza che i genitori ne vengano a conoscenza.
Nel mirino restano le interrogazioni e i compiti in classe, di cui si chiede l’abolizione. Vista la nuova richiesta, possiamo coniare un nuovo sloga; sei politico e psicologo per tutti.
Direttore Dott. Alberto Barelli