E’ stata ribattezzata “la strage degli innocenti”. Questo stando ai numeri dei bocciati, la definizione appare tutt’altro che esagerata. Ci riferiamo ovviamente al Concorso ordinario della scuola, che anche questo anno registra oltre il 90% dei candidati che non superano le prove.
Una realtà amara per gli aspiranti docenti ma sta facendo scendere in campo anche i sindacati, per i quali qualcosa deve essere evidentemente rivisto. Come denuncia l’Anief, in alcuni casi si sono registrati zero ammessi e numeri del genere sono considerati inaccettabili.
Marcello Pacifico, segretario nazionale di Anief, è netto: “quello che sta accadendo conferma che i concorsi, ordinari e straordinari, organizzati dall’amministrazione fanno acqua da tutte le parti”.
Quindi continua:
“Se ci ritroviamo con centinaia di migliaia di respinti, nemmeno meritevoli di essere ascoltati all’orale, forse sono le prove il problema: delle domande impostate male, probabilmente non previste nemmeno dal programma o perlomeno non pertinenti”.
I candidati sono circa quattrocentomila, mentre i posti disponibili sono trentamila. In effetti si tratta di meno del 10%. Il sospetto: le selezioni sono state strutturate in modo volutamente troppo difficile solo per garantire il numero di promossi necessario?
Un livello di difficoltà troppo elevato non appare comunque una scelta condivisibile, rendendo impossibile il superamento delle prove anche a candidati con una buona preparazione.
Per la cronaca gli scogli dove si arena la maggior parte dei candidati sono costituiti dalle prove di inglese e di informatica. Ma anche sul resto non si scherza.
“È sempre più chiara la necessità – conclude Pacifico – di rivedere il sistema di reclutamento, aprendo al doppio canale, che salvaguardi i precari con oltre 24-36 mesi sulla metà dei posti liberi, e che non si accanisca gratuitamente sui candidati andando addirittura a respingere persone preparate e competenti”.
Parole condivisibili e di cui ci auguriamo che si faccia tesoro per il futuro. Intanto anche questo anno i candidati devono rassegnarsi a fare i conti con una vera e propria “mission impossible”.
Direttore Dott. Alberto Barelli