No Laurea No insegnamento. E il rischio è di vedersi sfuggire anche la possibilità di maturare con un bel anticipo la pensione. Insomma del titolo di laurea non si può più fare a meno.
Con la riforma dell’accesso all’insegnamento appena approvata da Parlamento, senza il titolo sarà infatti impossibile insegnare. E questo è già un ottimo motivo per decidersi a conseguirlo. Dai prossimi mesi ci potrà essere inoltre un’altra valida ragione. Si sta andando infatti verso l’introduzione del riscatto gratuito – avete letto bene, gratuito – della laurea ai fini pensionistici.
RISCATTO DELLA LAUREA PER LA PENSIONE
Il riscatto gratuito degli anni di studio è la bella novità di questi giorni. A rilanciare la proposta, che sta ottenendo sempre più sostenitori, è il presidente dell’Inps Pasquale Tridico.
Come è noto, fino a oggi gli anni di laurea possono essere riscattati solo con il versamento di una cifra consistente, tanto che la maggior parte degli aventi diritto ha sempre deciso di rinunciare a tale possibilità. Evidentemente la rilevanza sempre più alta riconosciuta al titolo di laurea sta portando a un cambiamento della sua valutazione anche in questo campo.
Del resto non si farebbe altro che attuare in Italia ciò che è realtà in altri paesi europei.
COPRIRE LA SPESA CON IL PNRR
«C’è da fare un intervento importante che ovviamente necessita di risorse rilevanti, – spiega Tridico – quello della copertura di quel periodo formativo su base contributiva in modo che si possa, come avviene in Germania, riscattare la laurea in modo gratuito».
Una tale operazione comporterebbe per lo Stato un importo di venti miliardi. Non proprio noccioline e quindi a maggior ragione merita un plauso la motivazione per la quale, nonostante il costo, per Tridico si dovrebbe subito approvare il progetto. Introdurre il riscatto gratuito, sottolinea,
«vorrebbe dire incentivare i giovani a studiare».
Diciamolo: in un panorama politico e amministrativo desolante, non sembra vero sentire avanzare proposte lungimiranti e frutto di una visione di alto profilo. Tridico indica anche la soluzione per coprire lo stanziamento annuo, valutato circa in cinque miliardi di euro:
«Ci sono cinque miliardi per le politiche attive. Il Pnrr è un volano per la politica economica dei prossimi anni. È importante utilizzarlo al meglio».
Se il mondo politico si facesse carico di proposte del genere, forse non si arriverebbe a un’astensione del 60%, come è avvenuto nelle recenti amministrative.
Direttore Dott. Alberto Barelli