Non piace la Scuola di Alta Formazione e ora a scendere in campo contro il progetto sono interi collegi di docenti.
E’ il caso degli insegnanti dell’Istituto Pesenti di Cascina (PI) – tanto per citare un esempio – che hanno preso carta e penna per fare conoscere apertamente la loro critica verso il nuovo percorso formativo.
BOCCIATURA SENZA APPELLO
Tante le perplessità verso una riforma, si legge testualmente, destinata a determinare “un appesantimento burocratico che ostacola il conseguimento di reali obiettivi di qualità formativa e favorisce modalità standardizzate di realizzazione dei processi educativi”.
Non solo, si legge ancora che “ il meccanismo della selezione e degli incentivi incoraggia derive individualistiche e mortifica il bisogno di collegialità e di formazione diffusa indispensabili alla qualificazione dell’intero sistema scolastico”.
Ma la bocciatura senza appello riguarda soprattutto l’istituzione della Scuola di Alta Formazione.
La ragione è che, essendo gestita dal Miur:
“entrerebbe in rapporto diretto con la sovranità dei Collegi dei docenti, condizionandone il ruolo in materia di progettazione e programmazione”
La richiesta è che venga stralciato dal capitolo “Istruzione” il capo VIII dal DL n. 36/2022, e di avviare un ampio dibattito per dare vita a sistemi di reclutamento e formazione davvero utili.
IL SOCCORSO DELLE UNIVERSITA’ TELEMATICHE
Al di là delle questioni di merito, la preoccupazione è che l’ente formativo gestito dal Miur non sarà in grado di gestire i tanti percorsi di formazione, come è successo nel caso dei 24 cfu.
Dopo il primo anno, le università statati hanno infatti smesso di organizzare i corsi, non essendo in grado di fare fronte alle migliaia di richieste. Anche per i 60 cfu gli aspiranti docenti si stanno così rivolgendo alle università telematiche, eCampus in testa, che, invece, è stato in grado di rilasciare l’attestazione a decine di migliaia di corsisti.
Visti i ritardi nella gestione della riforma, ci sono tutti i presupposti perché anche per i 60 cfu si ripeta la stessa storia. Infatti le università telematiche sono già pronte per mettere a punti i corsi e per fare fronte alle richieste. Gli aspiranti docenti sanno già a chi rivolgersi.
Direttore Dott. Alberto Barelli