Settantamila insegnanti da stabilizzare attraverso concorsi annuali.
E’ l’obiettivo ribadito dal Governo nel corso dell’incontro tenuto con i sindacati nei giorni scorsi.
Il vertice è stato richiesto dalle forze sindacali per fare il punto sulle problematiche della scuola e sollecitare un’azione decisa per risolvere le emergenze.
Le questioni ritenute prioritarie sono il precariato e i limiti dell’attuale sistema di reclutamento.
Su tali temi il ministro Valditara si è dimostrato disponibile a intraprendere iniziative già entro questo anno.
Rispetto al problema delle cattedre scoperte, per le quali si ricorre a una percentuale troppo elevata di supplenti (1 su 4), la soluzione prospettata dal ministro è quella dei concorsi annuali.
A tale proposito Valditara ha annunciato la volontà di promuovere tutti i concorsi già da questo anno.
Ampia convergenza è emersa soprattutto in merito alla necessità di modificare la modalità stessa di reclutamento, che si è dimostrata del tutto inadeguata.
Non solo le procedute hanno evidenziato problematiche di tutti i tipi ma i dati dicono che anche con le ultime selezioni sono stati coperti solo un terzo dei posti previsti.
Il risultato è che, oltre all’elevato ricorso alle supplenze, si continua a registrare una forte criticità nel sostegno.
Sono migliaia i casi di ragazzi con problemi di apprendimento che non hanno potuto contare su un supporto adeguato.
Un problema aggravatosi con l’emergenza sanitaria ma che anche il recente concorso TFA non ha contribuito a risolvere.
Altro tema su quale si attendono chiarimenti è quello del percorso formativo dei docenti, per la quale è stata introdotta una riforma che non piace a nessuno.
La speranza è quindi che vengano introdotte modifiche al percorso da 60 cfu che dovrebbe entrare in vigore dal 2025.
Dopo questo primo incontro i sindacati attendono la formulazione di proposte concrete.
La strada resta tutta in salita, anche se sulla necessità che ci si muova alla svelta sotto tutti d’accordo.
Alberto Barelli