Ben 50mila posti vacanti nonostante più di 90mila posti disponibili per le assunzioni a tempo indeterminato, di cui poco più di 3mila sul sostegno.
Il sistema scolastico attuale di reclutamento mostra tutte le sue criticità ed evidenzia come sia necessaria un’inversione di tendenza che ponga fine all’abuso di contra contratti a tempo determinato su posto comune e di sostegno che coinvolgono più di 200mila precari.
Numero chiuso al Tfa
Sotto accusa, in primis, il sistema dei concorsi che negli ultimi dieci anni, adesso si può dire, è stato fallimentare.
Per questo il nuovo ministero sarà chiamato a dare segnali importanti nel breve termine, soprattutto per far capire in che direzione si vorrà andare.
I sindacati, in questo senso, hanno le idee chiare e si tratta di idee già manifestate negli corsi anni ai diversi interlocutori che si sono avvicendati alla guida dei Governi.
Le risposte però sono state spesso simili e hanno portato a risultati insoddisfacenti.
Il segretario generale della Uil Scuola Rua, Giuseppe D’Aprile pone tra le priorità l’accesso al sistema delle specializzazioni sul sostegno con addio al numero chiuso delle università per l’accesso a tali corsi.
Trasformazione dell’organico di fatto in organico di diritto
Urge poi la trasformazione dell’intero organico di fatto in organico di diritto.
Il vantaggio sarebbe quello di assumere il personale precario su tutti i posti vacanti oggi disponibili riducendo il numero di supplenti che non garantiscono la continuità didattica agli alunni.
La proposte è di rendere strutturale il reclutamento dei docenti abilitati o specializzati sul sostegno già presenti nelle GPS assumere gli idonei delle graduatorie dei concorsi e prevedere dei contratti pluriennali ai docenti non abilitati per i quali avviare un percorso snello di abilitazione seguito da successiva immissione in ruolo.
Inoltre, far conseguire l’abilitazione a tutto il personale di ruolo con il titolo specifico per altro grado, utile per altra disciplina di insegnamento.
I prossimi mesi saranno decisivi per capire le risposte che il ministero sarà in grado di fornire.
Gaia Lupattelli