Ricordare le capitali degli Stati non era il tuo forte? Imparare i nomi dei fiumi era un incubo? Nessun problema: puoi comunque insegnare geografia.
Per salire in cattedra pare infatti che non sia più necessario avere i requisiti specifici come avviene per italiano, matematica e le restanti discipline.
A lanciare un vero e proprio grido d’allarme è l’Associazione italiana insegnanti di geografia (AIIG), che invita a prendere provvedimenti perché venga riconosciuta la priorità agli insegnanti che hanno una formazione adeguata.
Come si legge nella nota emessa nei giorni scorsi è “fondamentale che i dirigenti scolastici, prima di operare sul sistema SIDI, si accertino con scrupolosità della presenza nel loro istituto dei requisiti normativi”.
In questo momento i dirigenti scolastici stanno provvedendo a inserire i dati nella funzione SIDI, impiegata per la richiesta dell’organico di diritto. Il fatto è che il sistema permette di introdurre le classi di concorso A21 e A50 anche per insegnare geografia, ma non rende conto delle limitazioni contenute nel DM 259/2017. La conseguenza è che le tre classi di concorso vengono messe sullo stesso piano.
Come spiega l’associazione già ora le cose non stanno così: “Negli istituti tecnici la classe di concorso A21 può accedere senza limitazioni all’insegnamento della stessa, invece i docenti della A50 hanno la possibilità di procedere con l’insegnamento di geografia solo ad esaurimento nel limite del contingente orario costitutivo della cattedra”.
“Si tratta – viene spiegato – di un limite dovuto al fatto che nella classe di concorso A50 sono confluiti docenti con la vecchia abilitazione 60/A che permetteva loro di insegnare Geografia al biennio”.
Il problema risale al momento in cui è stato deciso di allargare la rosa dei titoli con l’introduzione della classe A 21, così da permettere ai colleghi di Scienze di non perdere posto. Idem per i docenti della classe di concorso A 50, perché in diversi collegi dei docenti si preferisce assegnare le ore di Geografia a questa classe di concorso, non pensando di andare a determinare un danno potenziale agli studenti.
Il risultato? Come spiega l’AIIG “oggi per l’accesso alla classe A 50 non è più prevista una specifica conoscenza della disciplina Geografia, il che è molto grave in prospettiva e in tempi come questi di ‘emergenza-ignoranza geografica’”.
In caso non si rimediasse alle lacune in geografia gli amanti della disciplina si consolino pensando che anche in italiano non sono tutte rose e fiori