LA PROPOSTA: UN MASTER PER L’INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA

Potenziare l’insegnamento della matematica attraverso la promozione di un master per la preparazione dei docenti precari. E’ la proposta avanzata nel corso del convegno organizzato dalla fondazione “I Lincei per la Scuola” tenutosi nei giorni scorsi.

L’INSEGNAMENTO DELLA MATEMATICA… BOCCIATO

I lavori sono stati l’occasione per tracciare un bilancio rispetto alla qualità dell’insegnamento della matematica e il quadro emerso è preoccupante.

Dai dati è emerso che la metà degli studenti italiani non raggiunge livelli di sufficienza nella matematica. Non migliore è il livello di capacità di insegnamento, soprattutto da parte dei docenti con contratto a tempo determinato in servizio presso gli istituti superiori. E’ in particolare per gli istituti di tale grado che la situazione appare preoccupante. La percentuale di studenti che non raggiunge la sufficienza è infatti sempre più elevata.

LE POSSIBILI SOLUZIONI

La proposta è l’attivazione di uno specifico master universitario da attivare già dall’anno accademico 2023/24 articolato in 60 Crediti formativi, come previsto dal decreto legge n. 36 del 2022, anche per i docenti a contratto determinato. Obiettivo del percorso è quello di permettere l’acquisizione delle competenze necessarie per essere in grado di insegnare la disciplina in modo efficace.

Come si legge nella proposta definita al termine dei lavoro “almeno 20 cfu dovrebbero riferirsi a insegnamenti di didattica disciplinare propri della specifica classe di insegnamento, che trattino metodi di insegnamento e di valutazione specifici della disciplina”.

La durata minima del percorso formativo dovrebbe essere di otto mesi, al fine di garantire un’esperienza di formazione di qualità.

L’altra proposta avanzata è l’introduzione di un numero sufficiente di assegnazione di docenti della scuola secondaria, in regime di semi-esonero, con funzione di tutor e di affiancamento delle didattiche laboratoriali.

Le ore di formazione dovrebbero essere incluse come parte del contratto docente e si dovrebbero prevedere incentivazioni non solo alla formazione ma anche alla sperimentazione di attività proposte nei corsi di formazione e alla documentazione delle stesse.

Alberto Barelli

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